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Schillaci: nel Pronto soccorso 14.448 casi di violenza sulle donne nel 2022, in aumento del 13%

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"In Italia il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subìto, nel corso della propria vita, una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Al di là di ogni retorica, questi numeri non possono e non devono lasciarci indifferenti. Non dobbiamo assuefarci alla violenza". Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in un convegno sull'impegno del Servizio sanitario nazionale contro la violenza sulle donne.
"Oggi sappiamo che le forme più gravi di violenza contro le donne sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici - ha affermato -. Per le donne vittime di violenza la rete di protezione è di fondamentale importanza: come emerge dai dati Istat riferiti agli anni 2021 e 2022, prima di iniziare il percorso di uscita dalla violenza, il 40% delle donne si è rivolta ai parenti per cercare aiuto, il 30% alle forze dell'ordine, il 19,3% ha fatto ricorso al pronto soccorso e all'ospedale".

Il ministro della Salute ha chiesto anche un minuto di silenzio in memoria di Giulia Cecchettin uccisa a 22 anni e Francesca Romeo uccisa a 66 anni.

"Il pronto soccorso - ha continuato Schillaci - è il luogo dove è possibile intercettare la vittima di violenza perché è qui che si cerca il primo intervento sanitario, come emerge dai dati del Sistema Emur per il monitoraggio dell'assistenza in emergenza-urgenza: nel 2022 in Italia sono state 14.448 gli accessi di donne in pronto soccorso con indicazione di violenza, con un aumento del 13% rispetto al 2021". In Italia, ha aggiunto il ministro, "si stima che circa l'8,6% delle donne vittime di violenza che si rivolge al pronto soccorso accede più di una volta. Da qui la necessità che gli operatori sanitari siano preparati a una presa in carico tempestiva e idonea delle donne vittime di violenza che si rivolgono al pronto soccorso, dove possono trovare un luogo sicuro e un percorso protetto non solo per se stesse, ma anche per i figli".

"Il nostro sistema sanitario mette a disposizione di tutte le donne una rete capillare di servizi sul territorio, assicurando un modello integrato di intervento: servizi ospedalieri e ambulatoriali, servizi socio-sanitari e socio-assistenziali e strutture che fanno capo al settore materno-infantile, come i consultori familiari", ha sottolineato Schillaci, elencando anche le attività del ministero in questa area di assistenza. "Anche così - ha evidenziato - rafforziamo l'assistenza territoriale e di prossimità, che è una priorità sin dai primi giorni del mio mandato e che assume una rilevanza preminente nella gestione di situazioni complesse come la presa in carico delle donne vittima di violenza".


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