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Decreto Anziani/ Via libera del Cdm all’assegno ai non autosufficienti. Mini-platea di over 80 gravissimi e con Isee sotto i 6mila euro. Bellucci: «Riforma fondamentale attesa da vent’anni, centrato obiettivo Pnrr»

di Red.San.

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È arrivato in Consiglio dei ministri il via libera definitivo al decreto attuativo della legge di riforma dell’assistenza agli anziani (legge 33/2023), prescritta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e su cui l’Italia ha accumulato un ritardo ultra ventennale. La priorità è mettere in sicurezza 3,8 milioni di non autosufficienti e il ’decreto anziani’ avvia una prima sperimentazione biennale: da gennaio 2025 fino a dicembre 2026 sarà erogata la prestazione universale, composta dall’indennità di accompagnamento da 531,76 euro e dal nuovo di assistenza (850 euro), per un totale di circa 1.380 euro mensili. Della prestazione universale potrà godere per il momento una mini-platea di circa 25mila persone gia’ titolari dell’indennità di accompagnamento, non autosufficienti, almeno 80enni, con un bisogno assistenziale ’gravissimo’ e con Isee non superiore a 6mila euro. Alla sperimentazione della misura vanno 500 milioni (250 mln per ciascun anno), con la premessa che se si sforerà da questo budget recuperato dal ministero delle Politiche sociali dopo un braccio di ferro con il Mef, le condizioni d’accesso potranno essere ulteriormente ristrette. Non solo: l’assegno di 850 euro sarà revocato (ma l’indennità di accompagnamento resterà comunque) nel caso in cui non dovesse essere speso, come previsto dal decreto, per retribuire il lavoro di cura e assistenza svolto da ’badanti’ o per acquistare l’assistenza da imprese di servizi.
«Il Consiglio dei ministri ha approvato in forma definitiva il decreto in favore delle persone anziane, centrando perfettamente un altro obiettivo Pnrr, ma soprattutto sanando oltre vent’anni d’attesa. Una riforma fondamentale per l’Italia, che è la prima nazione in Europa per numero di anziani, e la seconda al mondo dopo il Giappone». Così Maria Teresa Bellucci, viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, al termine del Cdm a palazzo Chigi che l’11 marzo ha dato il via libera al decreto legislativo con le disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane. «Grazie a questa riforma – ha precisato Bellucci che ha il coordinamento della Riforma – si cambia paradigma, perché inizieremo a dare certezza alle persone anziane in termini di miglioramento della qualità della vita, superamento dell’isolamento, della solitudine, della semplificazione dell’accesso ai servizi e all’assistenza sociale e sanità. Prende il via un nuovo welfare per gli anziani più inclusivo, più semplice e più giusto che promuove questa stagione della vita in maniera dignitosa. Gli anziani sono la parte essenziale della nostra società, hanno fondato la nostra Nazione e a loro va tutta la nostra gratitudine. Questa riforma sarà progressivamente attuata, per far sì che ogni persona anziana possa essere attenzionata, ricevere cure, ricevere amore e quindi migliorare la sua esistenza. Il Governo – conclude – ha dato priorità a tale riforma e ha saputo recepire le preziose osservazioni di Parlamento e Conferenza Unificata, integrando il testo con i contributi di Senato e Camera e di Regioni, Province e Comuni. Il risultato è un pieno coinvolgimento a tutto vantaggio dei cittadini».


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