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Rapporto annuale Istat: negli ultimi due anni rallenta la perdita di popolazione ma il saldo resta fortemente negativo. Povertà assoluta all’8,5% tra le famiglie e al 9,8% tra gli individui

di Radiocor Plus

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Negli ultimi due anni è rallentata la perdita di popolazione in atto dal 2014. Al 31 dicembre 2023, la popolazione residente ammonta a 58.989.749 unità, in calo di settemila persone rispetto alla stessa data dell’anno precedente. Lo rileva Istat nel Rapporto annuale. Il 2023 ha fatto registrare l’ennesimo minimo storico in termini di nascite. Nonostante una riduzione dell’8% dei decessi rispetto al 2022, il saldo naturale della popolazione resta fortemente negativo. Negli ultimi anni si è, inoltre, ridotto l’effetto positivo che la popolazione straniera ha esercitato sulle nascite a partire dai primi anni Duemila.
Nuovo allarme povertà. Nel 2023 l’incidenza di povertà assoluta - rileva ancora Istat - è all’8,5% tra le famiglie e al 9,8% tra gli individui. Si raggiungono così livelli mai toccati negli ultimi 10 anni, un totale di 2,235 milioni famiglie e 5,752 milioni individui in povertà. L’incidenza di povertà assoluta familiare è più bassa al Centro (6,8%) e Nord (8%), più alta al Sud (10,2%) e Isole (10,3%); idem per gli individui. Nel decennio, l’incidenza della povertà familiare è salita dal 6,2 all’8,5%, quella individuale dal 6,9 al 9,8%; rispetto al 2014 sono aumentate di 683 mila unità le famiglie in povertà e di 1,6 milioni gli individui. Nel 2023, sono 1,3 milioni i minorenni in condizioni di povertà assoluta, con un’incidenza del 14%. Tra 2020 e 2022 il Reddito di cittadinanza ha permesso di uscire dalla povertà a 404 mila famiglie nel 2020, 484 mila nel 2021 e 451 mila nel 2022. Nel 2022 era in povertà energetica il 10,2% delle famiglie con minori, peggio del 2021 di 0,7 punti.


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