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Morbillo, alert Usa per i turisti: Italia, Germania e Belgio a rischio salute

di red.san.

Il sistema sanitario statunitense avverte gli americani che vogliono viaggiare nella Penisola: «Assicuratevi di essere vaccinati e lavatevi spesso le mani». Il motivo? L'Italia è entrata nell'elenco dei Paesi «a rischio salute» per gli americani che intendono viaggiare all'estero, a causa dei focolai epidemici di morbillo. I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta hanno emesso una nota in cui si invitano i cittadini in partenza per la Penisola a prendere misure precauzionali: assicurarsi di essere vaccinati contro il morbillo o vaccinarsi; lavarsi spesso le mani; evitare di toccarsi il volto prima di lavarsi le mani.

I centri consigliano inoltre ai cittadini americani di evitare contatti fisici con persone che potrebbero essere malate. Gli altri Paesi Ue inseriti nel nuovo elenco delle nazioni a rischio morbillo sono Germania e Belgio. L'unico altro nuovo alert nella comunicazione degli esperti sanitari del governo Usa riguarda il Brasile per la febbre gialla.

Dal mese di gennaio 2017, in Italia, è stato registrato un preoccupante aumento del numero di casi di morbillo. A fronte degli 844 casi di morbillo segnalati nel 2016, dall'inizio dell'anno sono già stati registrati più di 700 casi, un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in cui si erano verificati 220 casi, di oltre il 230%. La maggior parte dei casi sono stati segnalati in Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana. Più della metà fra i 15-39 anni.

Il forte aumento dei casi di morbillo in Italia, segnalato dal ministero della Salute, «è in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche consolidate e nonostante i provvedimenti di alcune regioni che tendono a migliorare le coperture, anche interagendo con le famiglie e i genitori». A spiegarlo è lo stesso ministero in una nota nella quale si precisa che «sono stati notificati anche diversi casi a trasmissione in ambito sanitario e in operatori sanitari».


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