Europa e mondo

Comitato Oms europa: la vita degli uomini si allunga con la parità di genere

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

La parità di genere allunga la vita degli uomini. Lo rivela il primo studio dell’Organizzazione mondiale della Sanità che si occupa della salute e del benessere maschile nei 53 paesi della Regione Europea. Il cui organo decisionale – il Comitato – si riunisce per la prima volta a Roma, a partire da oggi fino al 20 settembre. Ad aprire i lavori, la Principessa Mary di Danimarca, il Dg Oms Tedros Ghebreyesus, la ministra della Salute Giulia Grillo, la direttrice Oms Europa Zsuzsanna Jakab e – padrone di casa - il premier Giuseppe Conti.

La scelta di dedicare l’avvio del meeting alle condizioni di salute maschile deriva dall’emergenza rilevata dagli esperti Oms, che in questi giorni lavoreranno su un “draft” orientato a promuovere una nuova Strategia, in grado di sostenere i governi nella promozione della salute di genere, nella massimizzazione degli sforzi per ridurre la violenza maschile contro le donne, nell’incoraggiarli a farsi attori della salute riproduttiva e nell’incentivare servizi sanitari più accessibili sia a ragazzi che a uomini adulti.

Un percorso che si preannuncia in salita, a guardare i dati generali: nella regione europea l’aspettativa di vita maschile oscilla tra i 64 e gli 81 anni, con una differenza tra Paesi pari a 17 anni. E non si tratta di determinanti biologici: per l’86% della popolazione maschile i killer sono malattie non trasmissibili – quindi prevenibili – e incidenti stradali. Questi ultimi falcidiano i giovanissimi: circa i tre quarti dei morti hanno meno di 25 anni.

Problemi cardiovascolari, cancro, diabete e malattie respiratorie sono le principali cause di morte tra i 30 e i 59 anni, con impennate nelle singole aree: in alcuni Paesi dell’Europa orientale il rischio di morire di cuore è sette volte tanto quello che si registra nell’area orientale. Per tutte la malattie non trasmissibili, in Paesi dell’area orientale, quasi un morto su quattro (il 37%) ha meno di 60 anni. Percentuale che nell’Europa Occidentale scende al 13 per cento.

La salute mentale è l’altro tallone d’Achille di uomini dalla salute estremamente fragile, se confrontata a quella delle donne della stessa Europa: tra i maschi della fascia d’età tra i 30 e i 49 anni la percentuale di suicidi è 5 volte quella registrata tra le donne. Pesano l’incapacità di identificare i problemi, la difficoltà di chiedere aiuto, la mancata accessibilità dei servizi. Così come incidono livelli di studio bassi, che contribuiscono – in un mix letale con il “machismo” tutt’ora diffuso, con le norme di genere e con basse aspettative sociali e culturali - a segnare il destino della salute maschile.

Le possibili vie d’uscita
Per Oms Europa accendere i riflettori su questa problematica fino a oggi inesplorata significa “capire le necessità degli uomini e come possiamo fornire loro interventi dedicati. Ciò garantirà anche che si raggiunga l’Obiettivo di sviluppo sulla parità di genere”, ha spiegato la Dg regionale Zsuzsanna Jakab. I partecipanti al Comitato regionale Oms Europa di Roma saranno invitati a discutere su un documento sviluppato in consultazioni con Paesi, esperti, enti e con la società civile. Insieme a servizi adeguati, lavorare all’obiettivo della parità di genere produrrà – garantiscono gli esperti – risultati molto concreti tra i maschi europei: abbassare i tassi di mortalità e di suicidio, dimezzare il rischio depressione, accrescere le possibilità di sesso protetto, abbattere del 40% il rischio di morte violenta.


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