Europa e mondo

Covid/Vaccino e potere: la corsa delle superpotenze a tagliare il traguardo per prime

di Paola Ferrari

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24 Esclusivo per Sanità24

Le superpotenze si sfidano nella corsa al vaccino contro Covid19 e l'obiettivo non è solo sconfiggere il virus. Prima una popolazione sarà immune e prima coprirà il mercato dei concorrenti in affanno ma, soprattutto, con il vaccino si può esercitare l'egemonia sui paesi che da soli non potranno uscirne senza l'aiuto di uno Stato potente nonch ottenere una iniezione di denaro non indifferente.

In difficoltà appaiono gli Stati Uniti. Il presidente Trump ha accusato la Food and Drug Administration (Fda) di rallentare lo sviluppo di vaccini per frenarlo nella corsa alla presidenza. Recuperare il tempo perduto ora appare essenziale poiché Russia e Cina sono veramente ad un passo da scavalcarli in questa corsa.
Con una riunione fiume dei suoi consulenti la Fda, in data 22 ottobre, ha aperto di fretta e furia la possibilità di autorizzare la messa in commercio in emergenza dei vaccini in fase III prima della fine dell'anno. Decisione che fece gridare allo scandalo quando Putin in agosto comunicò questa strategia. Riunione che ha permesso di licenziare la linea guida "Development, authorization and licensure of vaccines to prevent COVID-19". L'obiettivo, si legge nel documento, è quello di risolvere l'enorme problema sanitario che ha il particolare significativo di influenzare la "sicurezza nazionale".

Se l'obiettivo sanitario è intuibile, le ragioni di "sicurezza nazionale" si possono comprendere solo alla luce dei comportamenti delle due superpotenze antagoniste e cioè Cina e Russia.

Il virus è partito dalla Cina che al momento ne sembra ufficialmente immune. Il sito ufficiale cinese, National Health Commission of the people's republic oh Cina , afferma che il 24 ottobre le 31 province (regioni autonome e comuni) segnalarono solo 15 nuovi casi tutti importati dall'estero, su un totale di 3.228 casi confermati, a causa "della mentalità straniera di rilassamento e convinzione che la guerra sia finita". Spiegazione semplice ma non convincente ed il dubbio che la popolazione cinese sia già stata vaccinata corre strisciante.

L'8 ottobre, la Cina ha firmato un accordo con la Global Alliance for Vaccines and Immunization (GAVI) e si è unita ufficialmente a COVAX, lo schema di distribuzione globale per i vaccini COVID-19. Questo progetto è guidato da GAVI, OMS e Coalition for Epidemic Preparedness Innovation (CEPI). L'obiettivo principale del programma è quello di accelerare lo sviluppo e la produzione di vaccini contro COVID-19, garantendo parità di accesso ai vaccini sia per i paesi ricchi che per quelli poveri.
Questo fa pensare che la decisione di Trump di uscire dall'Oms potrebbe, nel futuro, rivelarsi un boomerang dal momento che, pare evidente, la Cina si appresta a diventare il leader indiscusso del commercio sanitario nel mondo.

La Cina, secondo fonti ufficiali, ha implementato 5 percorsi tecnici per nuovi vaccini contro il coronavirus, di cui 4 sono già in fase di sperimentazione clinica di fase III.
Fonti Ministeriali cinesi affermano e che fino ad ora sono stati vaccinati un totale di circa 60.000 soggetti.
Liu Jingzhen ( Presidente, China Natl Pharmaceutical ) ha affermato che, i due vaccini inattivati, prodotti da Beijing Institute of Biological Products ed il Wuhan Institute of Biological Products, entrambi affiliati al Gruppo Sinopharm, sono attualmente sottoposti a sperimentazioni cliniche di fase III in dieci paesi tra cui Emirati Arabi Uniti, Francia, Giordania, Perù, Argentina ed Egitto. La dimensione del campione della popolazione vaccinata, si dichiara, copre 125 nazionalità. Il progresso è stato ampiamente riconosciuto a livello internazionale. Ora dozzine di paesi hanno mostrato interesse per il vaccino a Sinopharm Group China Biotech". E' di ieri la notizia che la Cina venderà 6 milioni di dosi al Brasile.

L'importanza geopolitica del vaccino si intuisce leggendo il sito " СтопКоронавирус.РФ", organo ufficiale della Federazione Russa.
Ad agosto Putin ebbe fretta di comunicare al mondo la registrazione del primo vaccino, saltando la fase III, testandolo direttamente sul campo.
Il vaccino russo, Sputnik V (Gam-Covid-Vak), è stato sviluppato dal Centro di ricerca di epidemiologia e microbiologia dal nome Gamalea di proprietà statale e va somministrato due volte.
La sua inoculazione sui civili sta correndo veloce al pari della sua produzione. Già si pensano a varianti spray e combinato con quello dell'influenza. Numerosi sanitari e membri del governo sono stati già sottoposti alla vaccinazione, si afferma, senza effetti collaterali importanti. E' sempre il sito governativo a confermare l'inizio della vaccinazione di massa per i cittadini di Mosca, con circa 17.000 dosi, e la distribuzione decentrata in altre località con obiettivo primario di vaccinare rapidamente forze dell'ordine, medici ed insegnanti per poi proseguire con il resto della popolazione.

L'importanza del vaccino nel rafforzamento della posizione della Russia nel mondo è il vero obiettivo di questa corsa. Illuminante la frase pronunciata dal primo ministro russo, Mikhail Mishustin, durante un discorso a una sessione del Valdai International Discussion Club. La Russia, afferma:" è pronta a condividere la sua esperienza nella creazione di un vaccino contro il coronavirus con altri paesi, indipendentemente dalle opinioni politiche". Questa è la nostra posizione di principio".

Se la Cina è pronta a colonizzare il medio oriente, la Russia è pronta a colonizzare l'India (con la fornitura almeno di 100mila dosi) ed ha cooptato nella sperimentazione Bielorussia, Emirati Arabi Uniti e Venezuela con un occhio all'Europa che spera di convincere all'abbandono delle sanzioni. Sfida che può vincere se il vaccino, come viene decantato, sta superando brillantemente la prova.


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