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Oms Europa, in 2022 si auspica fine emergenza ma non abbassare la guardia. Kluge, scontato l'emergere di nuove varianti ma nessun lockdown

di Radiocor Plus

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Dopo due anni potremmo entrare in una nuova fase della pandemia con una plausibile speranza di stabilizzazione, ma è troppo presto per abbassare la guardia. Così l'ufficio europeo dell'Organizzazione mondiale per la Sanità in un comunicato. Omicron - rilevano dall'Oms Europa - sta sostituendo Delta con una velocità senza precedenti: oggi rappresenta il 31,8% dei casi in tutta la regione, rispetto al 15% della settimana precedente e al 6,3% la settimana prima. «La pandemia - spiegano i dirigenti - è tutt'altro che finita, ma si spera di poter porre fine alla fase di emergenza nel 2022 e affrontare altre minacce per la salute che richiedono urgentemente la nostra attenzione. Gli arretrati nelle cure e le liste di attesa sono aumentati, i servizi sanitari essenziali sono stati interrotti e i piani e i preparativi per gli stress e gli shock sanitari legati al clima sono stati sospesi in tutta la regione. I guadagni nella riduzione della povertà sono stati invertiti, con oltre 4 milioni di persone nella regione spinte sotto la soglia di povertà di 5,50 dollari al giorno. L'educazione e il benessere mentale dei bambini hanno sofferto immensamente». Dall'altra parte, per quanto Omicron sembri causare malattie molto meno gravi rispetto a Delta, «stiamo ancora assistendo a un rapido aumento dei ricoveri, a causa del numero di infezioni. Ciò si aggiunge a un impatto di Delta che non è stato del tutto superato - sottolineano dall'Oms - e anche all'elevato numero di ricoveri accidentali. Fortunatamente, i ricoveri con Omicron risultano molto meno frequenti nei ricoveri in terapia intensiva. Come previsto, la maggior parte delle persone che necessitano di terapia intensiva in tutta la regione non sono vaccinate». Intanto, il bilancio dei decessi è di 1,7 mln di morti e di 99 persone che ogni ora hanno perso la vita da inizio pandemia.
«Con i milioni di infezioni che si verificano e si verificheranno nel mondo nelle prossime settimane, insieme al calo dell'immunità e alla stagionalità invernale, è quasi scontato che emergeranno e torneranno nuove varianti di Covid-19 - spiega il direttore dell'Oms Europa Hans Kluge -. Ma con una forte sorveglianza e monitoraggio, un'elevata diffusione della vaccinazione e con la terza dose, la ventilazione, l'accesso equo e conveniente agli antivirali, con test mirati e la protezione dei gruppi ad alto rischio con maschere di alta qualità e distanziamento fisico se e quando appare una nuova variante, pensiamo che una nuova ondata non debba più richiedere il ritorno ai lockdown della popolazione o misure simili». Così il . Se Omicron offre una speranza plausibile per la stabilizzazione e la normalizzazione, il nostro lavoro non è finito, perché permangono enormi disparità nell'accesso ai vaccini. Se il 2021 è stato l'anno della produzione del vaccino, il 2022 deve essere l'anno dell'equità del vaccino nella regione europea e oltre. Troppe le persone che rimangono non vaccinate. Ciò comporta un protrarsi della trasmissione, prolunga la pandemia e aumenta la probabilità di nuove varianti. Questa pandemia, come tutte le altre pandemie precedenti, finirà, ma è troppo presto per rilassarsi».


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