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Assemblea Onu/ Schillaci: cooperazione internazionale essenziale per prevenire e rispondere alle emergenze

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"La cooperazione internazionale è essenziale per la prevenzione, la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie. La pandemia Covid-19 ci ha insegnato che i virus non hanno confini e che è necessario rafforzare i servizi sanitari e un approccio interdisciplinare in un'ottica di equità". Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci intervenendo alla prima delle sessioni plenarie sulla salute dell'Assemblea Generale dell'Onu, dedicata alla prevenzione, preparazione e gestione delle emergenze sanitarie.

"L'Assemblea Generale dell'Onu rappresenta certamente la sede appropriata per potenziare il coordinamento a livello internazionale per garantire assistenza e cure per tutti e implementare la strategia One Health nell'attuazione delle politiche sanitarie - ha aggiunto il ministro -. Oggi siamo ancora più consapevoli di quanto l'interconnessione tra salute umana, salute animale e protezione dell'ambiente contribuisca a migliorare la salute globale. Sono temi che ci vedono già impegnati a livello nazionale e che saranno anche al centro della presidenza italiana del G7".

"Il Covid è stato allo stesso tempo la dimostrazione dell'ingegnosità e del fallimento umano", ha detto dal canto suo il vice segretario Onu, Amina Mohammed sottolineando che "da un lato ci sono stati i test creati alla velocità della luce e i vaccini sviluppati in tempi record ma dall'altro, la mancanza di preparazione che ha colpito i più vulnerabili e i vaccini monopolizzati dai paesi ricchi mentre le popolazioni delle nazioni più povere ne sono state private". Ricordando che queste disuguaglianze persistono fino ad oggi, Amina Mohammed ha lamentato che la pandemia ha ulteriormente deviato gli obiettivi di sviluppo sostenibile, con gravi conseguenze sui livelli di povertà, debito pubblico e disuguaglianze sociali. Da qui, a suo avviso, la necessità di non ripetere gli errori del passato durante l'inevitabile prossima pandemia, migliorando la sorveglianza del virus, rafforzando i sistemi sanitari e l'accesso equo per tutti i paesi a vaccini, trattamenti e tecnologie salvavita. Mohammed ha anche chiesto di rafforzare l'autorità e il finanziamento dell'Organizzazione mondiale della sanità e ha esortato i paesi membri a raggiungere un accordo forte e completo sulle pandemie, incentrato sull'equità e accompagnato da emendamenti al Regolamento sanitario internazionale. In particolare, ha sottolineato, la preparazione alla pandemia richiede una lotta contro la disinformazione che "mina i consigli degli esperti e alimenta lo scetticismo sui vaccini". Infine, la strategia di risposta deve tenere conto della nuova natura degli shock, "sempre più internazionali e sempre più complessi" che richiedono risposte che coinvolgano un'ampia gamma di attori diversi.

"Il primo vertice del capo di Stato sulla prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie è una pietra miliare storica nell'urgente spinta a rendere tutte le persone del mondo più sicure e meglio protette dagli impatti devastanti delle pandemie", ha commentato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità. L'impegno preso dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, in corso a New York "va nella direzione di rafforzare la cooperazione, il coordinamento, la governance e gli investimenti necessari per prevenire il ripetersi del devastante impatto causato dal Covid, rendere il mondo meglio preparato per la futura pandemia e raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile". Tra le numerose misure necessarie, la dichiarazione politica riconosce la necessità da parte degli Stati membri di garantire l'accesso sostenibile, a prezzo equo e in modo tempestivo alle contromisure mediche, compresi vaccini; di adottare misure per contrastare gli impatti negativi della disinformazione legata alla salute e di potenziare l'assistenza sanitaria di base e rafforzare la forza lavoro sanitaria. Ma prevede anche investimenti per garantire che l'Oms sia rafforzata al livello necessario per svolgere il suo ruolo nel rispondere alle minacce pandemiche.

"Gli impatti devastanti del Covid hanno dimostrato perché il mondo ha bisogno di un approccio più collaborativo, coeso ed equo per prevenire, prepararsi e rispondere alle pandemie", ha affermato ancora Tedros. In quest'ottica rientra anche il finanziamento sostenibile dell'Oms e dei sistemi sanitari nazionali. "Accolgo con favore l'impegno da parte dei leader mondiali a fornire il sostegno politico e la direzione necessari - ha concluso - per proteggere la salute delle persone e adottare misure concrete per investire nelle capacità locali e garantire l'equità".


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