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Sentenza Corte Ue su monetizzazione ferie, Di Silverio: a medici e dirigenti sanitari spettano 4 miliardi

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24 Esclusivo per Sanità24

La Corte di Giustizia Europea ha stabilito che le ferie annuali retribuite sono un diritto fondamentale del lavoratore del settore pubblico e non possono essere negate o limitate in caso di cessazione del rapporto di lavoro, anche in caso di dimissioni.
«Questa importantissima sentenza – commenta Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao Assomed – sancisce un principio fondamentale valido anche per i dirigenti medici e sanitari del servizio sanitario nazionale, e che l'associazione rivendica da tempo. Avevamo infatti già denunciato, con lo studio del 2021, una situazione insostenibile per la salute e il benessere dei professionisti, i quali per assicurare la continuità dei servizi nonostante la cronica carenza di personale, si sono trovati un credito di oltre 5 milioni di giornate di ferie accumulate negli anni e non godute e più di 10 milioni di ore di lavoro straordinario prestate».
L'Anaao Assomed ha calcolato che i dirigenti medici e sanitari hanno accumulato in media 40 giorni di ferie non fruite, per un valore di circa 4 miliardi di euro.
«Non solo - prosegue Di Silverio - . L’indagine Anaao aveva attestato che la gestione delle ferie è abbastanza complicata soprattutto nelle discipline chirurgiche e nell’area dei servizi in cui 15.2% degli intervistati aveva dichiarato di non usufruire dei 15 giorni di ferie continuative, il 45.5% di usufruirne incluse le giornate festive, il 39.3% di usufruirne escluse le giornate festive. I risultati della ricerca confermano le criticità dell’organizzazione del lavoro all’interno delle Aziende sanitarie legate prevalentemente alla carenza di organico e a ragioni economiche. Il verdetto della Corte di Giustizia Europea legittima la battaglia di Anaao affermando, non solo il diritto dei lavoratori a godere di ferie annuali retribuite, ma anche la possibilità di ricevere un’indennità economica in sostituzione, la quale non può essere subordinata a ragioni esclusivamente economiche, come il risparmio di spesa pubblica e di esigenze organizzative del datore di lavoro pubblico.
«La sentenza della Corte Europea– conclude Di Silverio - si configura come uno strumento, che insieme al nuovo Ccnl appena firmato stabiliscono regole più chiare e i confini dell’organizzazione del lavoro, per sostenere i lavoratori del settore pubblico. Anche se non è assolutamente sufficiente».
L’impegno di Anaao Assomed - comunica il sindacato - continua con le richieste inderogabili per salvare la professione:
• introduzione dello scudo penale in attesa di riforma urgente della legge Gelli-Bianco
• aumento delle risorse extracontrattuali per adeguare gli stipendi al tasso inflattivo
• contrattualizzazione dei medici in formazione e adeguamento economico per assicurare agli stessi formazione di qualità e condizioni di lavoro dignitose
• introduzione della retribuzione per le scuole di specializzazione di area sanitaria per ripristinare la legge e una ingiustizia professionale
• riforma del dgls 502/92 per rendere la professione più appetibile
• revisione legge sulle aggressioni.


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