Imprese e mercato
Parafarmacie, Gullotta: «Così Federfarma blocca le riforme e apre alle catene»
di Davide Gullotta (presidente Federazione nazionale parafarmacie italiane)
La guerra che Federfarma ha intrapreso per per impedire con ogni mezzo ai farmacisti delle parafarmacie di dispensare i farmaci di fascia C mentre, al contempo, accoglie quasi con entusiasmo la possibilità che multinazionali acquistino le farmacie e le controllino, per noi èsconcertante. Di questa linea politica la presidente Annarosa Racca dovrebbe rendere conto ai suoi associati.
Nel leggere le parole della Racca prendiamo atto, definitivamente, come sia la lobby da lei presieduta a bloccare le riforme nel settore della farmacia. Una lobby, quella delle farmacie, talmente abituata a non avere intralci di sorta che si arroga il diritto di offendere facendo disinformazione; una lobby che influenza la vita politica di questo paese; che da un lato grida al fallimento delle farmacie e allo stesso tempo organizza sfarzose cene di Gala, certificando -di fatto - potere ed influenza. Questo e' il sindacato il cui ex presidente Giorgio Siri era al tal punto spavaldo da dichiarare candidamente agli organi di informazione di finanziare tutti i parlamentari, da sinistra a destra.
Ci duole ribadire, ancora una volta, che la Racca commette errori madornali essa stessa. Sconfessare l'Antitrust e' ad esempio una mossa piuttosto azzardata. Contrariamente a quanto da lei sostenuto infatti, il massimo organo di garanzia a tutela della concorrenza ribadisce da anni la necessita' di permettere ai farmacisti delle parafarmacie di dispensare i farmaci di Fascia C. In ogni relazione annuale, Report o intervista, la posizione del Presidente dell'antitrust e' sempre stata favorevole alla liberalizzazione della fascia C. Un auspicio scritto nero su bianco in ben due audizioni al Parlamento: «che il processo di liberalizzazione della distribuzione dei farmaci possa proseguire non solo attraverso un ampliamento del numero degli esercizi e un loro rafforzamento, ma anche consentendo la vendita al di fuori della farmacia, e sempre alla presenza di un farmacista, dei medicinali di fascia C che sono soggetti a prescrizione medica, ma il cui costo è a carico del paziente».
La liberalizzazione dei farmaci di fascia C avanza ad ogni legislatura, sostenuta con convinzione da ogni Governo. Salvo poi, al dunque, fare marcia indietro.
La seconda lenzuolata Bersani (che mai ha avuto luce), Mario Monti presidente del Consiglio dei ministri, fino alle dichiarazioni e alle bozze presentate di recente dal Ministro Guidi, ogni disegno di legge sulla concorrenza ha previsto la Fascia C nelle parafarmacie.
L'epilogo infausto e' sotto gli occhi di tutti.
Da farmacisti dunque ribadiamo la nostra posizione: Valorizzare e dare competenze al Professionista Farmacista e non al luogo. Valorizzare il luogo a scapito dei laureati che vi lavorano è quanto di più sbagliato si possa fare e lo è ancora di più nell’ottica di ingresso del Capitale privato.
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