Imprese e mercato

Farmaci di fascia C, Conad rilancia sulla liberalizzazione: risparmi fino a 53,45 euro a famiglia

di Ro. M.

Persa la battaglia del Ddl Concorrenza, almeno fino a ora, la grande distribuzione non demorde e lancia una raccolta di firme per chiedere la liberalizzazione della vendita dei farmaci di Fascia C con ricetta. È l’iniziativa lanciata da Conad sulla piattaforma Liberalizziamoci.it. L’argomentazione principale è quella dei risparmi possibili per i consumatori-pazienti, che secondo le stime di Conad sarebbero compresi tra i 450 e gli 890 milioni di euro. Un valore che per ogni famiglia corrisponde a un risparmio compreso tra i 27 e i 53,45 euro all'anno per l’acquisto di faramci come gli antinfiammatori, gli antidolorifici, gli ansiolitici, gli anticoncezionali.

«A dieci anni dal decreto Bersani, che ha liberalizzato la vendita di farmaci di automedicazione (Sop e Otc) - si legge in una nota Conad - la commercializzazione dei medicinali di Fascia C con obbligo di prescrizione (C-Op) resta monopolio delle farmacie, e gli italiani continuano a spendere per questi prodotti circa 3 miliardi all'anno, in media 180 euro a famiglia, il 36% della spesa farmaceutica privata. Se l'acquisto di queste specialità passasse anche per il canale parafarmacia, come già avviene per Sop e Otc, si otterrebbe un risparmio annuo che va dai 450 agli 890 milioni di euro . Ogni famiglia potrebbe quindi risparmiare da 27 a 53,45 euro all'anno».

Il Disegno di legge sulla Concorrenza (A.S. 2085 Ddl Guidi), attualmente in Parlamento, contiene un capitolo sull'apertura del mercato farmacie, ma non fa cenno alla liberalizzazione della vendita dei medicinali. Fino a oggi le Camere hanno respinto i numerosi emendamenti che proponevano l'estensione della vendita fuori dalle farmacie dei farmaci di Fascia C con ricetta. Il testo attende di essere approvato in Senato, prima di un ulteriore passaggio alla Camera. «Per i cittadini è il momento di far sentire la propria voce - sottolinea Conad - partecipando alla petizione sul sito Liberalizziamoci.it, che ha già raccolto circa 166.000 firme».

Le ragioni di Conad per firmare la petizione

1.I farmaci di Fascia C con ricetta sono più costosi di quelli Sop e Otc. I medicinali con obbligo di prescrizione (C-Op) non rimborsabili costano in media 12,1 euro a confezione, il 45,7% in più (3,8 euro) di Sop e Otc venduti nel canale farmacia, dove hanno un prezzo medio di 8,3 euro . Molti dei più comuni farmaci C-Op, hanno un prezzo che supera i 10 euro. La pillola anticoncezionale Yasmin, per esempio, costa 16,15 euro per confezione: l'assunzione di questo medicinale per un anno ha un costo finale 193,80 euro. Un tubo di crema Gentalyn Beta 14,80 euro, 2 compresse di Viagra 21,50 euro.

2.Una completa liberalizzazione della Fascia C avrebbe un effetto calmierante generale.
L'ingresso delle parafarmacie nel mercato farmaceutico ha avuto l'effetto di contenere i prezzi dei medicinali di automedicazione anche nel canale farmacia, che detiene l'88,2% del mercato. L'associazione dei consumatori Altroconsumo, che ha monitorato i prezzi di una settantina tra i più diffusi farmaci Sop e Otc tra il 2005 e il 2013 nel canale farmacia, ha rilevato che in questo arco di tempo i prezzi sono saliti del 12%, un incremento di tre volte inferiore a quello registrato negli otto anni precedenti la riforma Bersani, quando era stato del 35%. Se le dinamiche di concorrenza si allargassero a tutta la fascia C, potremmo godere dell'effetto calmiere su un mercato da 5,5 miliardi.

3.Oggi le farmacie fanno sconti solo se “obbligate”. Il Decreto legge Cresci Italia (Dl 1 del 24 gennaio 2012, convertito nella Legge 27 del 24 marzo 2012) ha concesso alle farmacie la possibilità di praticare sconti anche su medicinali di Fascia C con obbligo di prescrizione, ma pochissimi mettono in pratica questa opzione. Una recente indagine di Altroconsumo ha mostrato che su 100 farmacie campione di 10 capoluoghi italiani solo una ha applicato uno sconto (l'8%) sull'acquisto di due farmaci C-Op.

4.La liberalizzazione di Sop e Otc in dieci anni ha creato vantaggi evidenti per i cittadini. L'ingresso sul mercato di nuovi attori ha permesso ai cittadini di risparmiare in media fino al 15% sui prodotti più venduti. Assosalute calcola che oggi il prezzo medio dei medicinali già “liberalizzati” è di 8,3 euro in farmacia, ma scende a 7,6 euro (circa l'8,5% in meno) in parafarmacia, e a 6,2 euro (il 25% in meno) nelle parafarmacie della Gdo.
Liberalizziamoci è una piattaforma creata da Conad e aperta a tutti, che ha lo scopo di raccogliere le firme per la petizione per la liberalizzazione dei farmaci di fascia C con ricetta e di sensibilizzare i consumatori sugli effetti delle dinamiche concorrenziali sulla spesa delle famiglie.


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