Imprese e mercato
Servier: entro il 2025 una nuova molecola sul mercato, 36 progetti in fase di sviluppo clinico e 25 in ricerca
di Paolo Castiglia
24 Esclusivo per Sanità24
Partiamo dalla definizione di innovazione: quella breakthrough si riferisce alla creazione di un prodotto, un processo, un servizio o un mercato completamente nuovo e diverso da quelli esistenti mentre l’innovazione incrementale introduce migliorie a prodotti, processi e servizi esistenti estendendola gamma dell’offerta. Se c’è un settore dove è fondamentale applicare questo modo di affrontare i bisogni e le necessità, questo è quello sanitario, nel quale, dopo l’uragano della pandemia, sono riemerse emergenze storiche, soprattutto i tumori,la cui tendenza a colpire anche le generazioni più giovani è in aumento.
Ecco allora che l’innovazione breakthrough è diventata una priorità per un gruppo farmaceutico mondiale come Servier che, grazie alla sua struttura societaria indipendente di Fondazione no-profit, si può muovere con agilità operativa a tutti i livelli “con lo scopo di migliorare il servizio ai pazienti”, come ha affermato Olivier Laureau - che di Servier è presidente mondiale - nella sue recente visita in Italia, nel corso della quale ha anche spiegato che “l’innovazione breakthrough è uno dei quattro pilastri su cui si fonda la strategia di ricerca e sviluppo dell’azienda”.
Gli altri sono l’innovazione incrementale, per migliorare il ciclo di vita dei farmaci per rispondere ai bisogni dei pazienti, l’interfunzionalità e la collaborazione, per rendere sempre più agile il modello R&D, e la tecnologia digitale messa a servizio del miglioramento della ricerca.
Laureau ha rimarcato che “l’attuale strategia consentirà al Gruppo di lanciare una nuova molecola entro il 2025: con 36 progetti in fase di sviluppo clinico e 25 in fase di ricerca, il dato è di questo gennaio, Servier sta concentrando i propri sforzi di ricerca e sviluppo in tutte le aree terapeutiche in cui si riscontrano esigenze cliniche importanti”.
Ad oggi, più del 50% dei progetti di R&D del Gruppo hanno il potenziale per diventare farmaci “first in class”, cioè medicinali con un meccanismo d’azione nuovo e unico. Le spese di ricerca e sviluppo destinate alle attività del Gruppo sono state pari a 868 milioni di euro per l’esercizio finanziario 2022-23, il 21,5% del fatturato dei prodotti brand, segno della priorità data all’innovazione terapeutica.
“In questi ultimi anni – ha spiegato ancora il presidente mondiale - abbiamo compiuto un importante passo in avanti nell’area onco-ematologica, che è diventata priorità di crescita strategica, destinando alla ricerca in quest’area oltre il 70% del budget R&D, con l’ambizione di diventare un punto di riferimento nello sviluppo di target therapies per il trattamento dei pazienti affetti da tumori rari e con elevati bisogni clinici insoddisfatti”.
Esempio di questo impegno sono i risultati dello studio di fase 3 INDIGO condotto su Vorasidenib (doppio inibitore di IDH1 e IDH2) nei gliomi a basso grado (tumore cerebrale), presentati all’ASCO 2023: questa target therapy offre un trattamento rivoluzionario per questi pazienti, che da oltre 20 anni non hanno alternative terapeutiche. Alla luce di questa innovazione, Servier ha presentato domanda di autorizzazione all’immissione in commercio alla Food and Drug Administration (FDA) e all’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA). Altra terapia innovativa è ivosidenib, una target therapy per le forme mutate di isocitrato deidrogenasi 1 (IDH1), approvata per il trattamento della leucemia mieloide acuta (AML) e del colangiocarcinoma (CCA) metastatico in tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti, l’Unione Europea, l’Australia e la Cina (solo per AML).
Per rispondere a nuove esigenze e utilizzi, i farmaci del Gruppo sono anche il frutto di una importante strategia di innovazione incrementale. Servier, infatti, ha sviluppato un ricco portfolio di combinazioni di pillole singole (Single Pill Combination), che combinano diversi principi attivi in un’unica compressa per facilitare l’aderenza al trattamento dei pazienti cronici con malattie cardiometaboliche.
Sul fronte dell’interfunzionalità e la collaborazione, il presidente mondiale ha voluto ricordare “l’impegno dei 1.200 dipendenti del nuovo Istituto di Ricerca e Sviluppo Servier a Parigi-Saclay inaugurato nel maggio 2023: un passo importante nella trasformazione della R&D del Gruppo. Con un investimento di quasi 400 milioni di euro abbiamo dimostrato la nostra ambizione di costruire una ricerca aperta, dinamica, produttiva e innovativa al servizio dei pazienti”. Cuore della ricerca globale del Gruppo, l’Istituto lavora in modo interfunzionale con gli altri centri R&D di Budapest (Ungheria), Ballerup (Danimarca) e Boston (USA), nonché con i tre hub di ricerca clinica presenti in Europa, Asia-Pacifico e America.
Per accelerare la scoperta di farmaci, ottimizzare la diagnostica, sviluppare una medicina personalizzata, migliorare l’aderenza ai trattamenti e raccogliere dati di real-world, Servier intende concentrarsi e sfruttare la potenzadellatecnologia digitale, dei dati e dell’intelligenza artificiale. La tecnologia digitale apre enormi prospettive per soddisfare le esigenze dei pazienti e degli operatori sanitari, non solo nella scoperta di nuovi farmaci, ma anche nella prevenzione, nella diagnosi e nell’aderenza ai trattamenti. È un asset trainante essenziale per lo sviluppo e la performance del Gruppo.
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