Europa e Mondo

Disuguaglianze di salute, prime ricette per azioni di contrasto efficaci in Europa

di Barbara Gobbi

«La disoccupazione, soprattutto se concentrata nelle fasce giovanili, è una bomba a orologeria pronta a esplodere». Parola di Sir Michael Marmot, direttore dell'Istituto per l'equità sociale dell'University College London. «Voglio dire ai governi di prendersi cura della salute delle loro popolazioni: devono stimare l'impatto delle loro politiche sulla vita delle persone e, cosa ancor più importante, l'impatto in termini di disuguaglianze. Le disparità di salute uccidono. Sono socialmente ingiuste, non necessarie ed evitabili. E calpestano il diritto alla salute delle persone». Un appello accorato per presentare il report "Review of social determinants and the health divide in the Who Region", coordinato proprio dall'Istituto londinese e lanciato oggi a Londra e Copenhagen. Obiettivo, dopo tre anni di lavoro, è «mettere in fila un set di raccomandazioni basate sull'evidenza e dirette agli Stati alle prese con forti dislivelli di salute, in particolar modo legati al reddito», ha spiegato ancora il direttore dell'Oms Europa Zsuzsanna Jakab alla presentazione del nuovo rapporto (VEDI ARTICOLO CORRELATO).

Tra gli effetti più odiosi della crisi che attanaglia anche il vecchio continente, la povertà infantile. Nei Paesi dell'Est, a dispetto di 10-15 anni di crescita economica precedente alla crisi, i livelli della povertà infantile sono rimasti gli stessi. Con meno dell'1% del prodotto interno lordo destinato ai benefit familiari , l'infanzia non ha beneficiato del periodo di "boom". Mentre l'analisi sui Paesi dell'area occidentale rivela un enorme amplamento della povertà tra i più piccoli, dal 10 al 33% a dispetto di una maggiore attenzione alle famiglie, in quest'area dell'Europa.

Le priorità. La priorità assoluta è quindi garantire a ogni bambino un "buon inizio di vita". Ciò presuppone un'adeguata protezione sanitaria per le madri e per le giovani famiglie e una presa in carico completa nei primi anni. Secondo punto, è garantire a tutte le persone un'adeguata protezione sociale, favorita da processi di inclusione e di empowerment, In terzo luogo, occorre agire a livello di macro contesto, a partire dalle azioni di contrasto degli effetti negativi della crisi economica in corso sulla salute della popolazione. I pacchetti di "austerity" adottati fino a oggi, in particolare, vanno attentamente vagliati dai ministeri della Salute e delle Politiche sociali. Quarto: le azioni di sistema, che mettono al centro l'universalismo dell'accesso alle cure. A partire dalla prevenzione: bisogna immediatamente agire sugli effetti immediati delle disuguaglianze: alcol, fumo e obesità.