In parlamento

Dl Enti locali: sì alla fiducia. Si va al voto finale. Gelli (Pd): «Smantellamento della sanità? Bufala estiva»

di Lucilla Vazza

Con 384 sì e 185 no, l'Aula della Camera ha votato a favore della fiducia posta dal governo sul decreto enti locali, approvato la scorsa settimana dal Senato, sempre con la fiducia. Ora Montecitorio deve procedere al voto finale e ai voti sugli ordini. La fiducia era stata posta ieri in assemblea dalla ministra Maria Elena Boschi. «Chi sostiene che vogliamo smontare la sanità pubblica, che è una delle migliori al mondo, racconta la bufala dell’estate». Lo dichiara Federico Gelli, responsabile sanità del Pd. Parere favorevole del Governo all’Odg Calabrò per rivedere il riparto Fsn: «Il Governo si è impegnato con il parlamento. Finalmente più equità per il Sud», commenta il deputato Ncd

I tagli da 2,3 miliardi alla sanità
Il Dl 78/2015 recepisce l'intesa con le Regioni per tagli da 2,35 miliardi di euro alla spesa sanitaria, che andranno dai 385 milioni della Lombardia agli appena 500mila euro della Campania. Tagli rigorosamente lineari - l'accetta scatta in percentuale sul Fondo sanitario - da centrare seguendo le direttrici disegnate dal Patto per la salute. Tagli che la ministra della Salute Beatrice Lorenzin continua a definire «risparmi» e che non smettono di far discutere. La linea di Lorenzin è quella dell'Economia. In Aula a Montecitorio, in sede di replica nel corso della discussione sul decreto, il sottosegretario Paolo Baretta ha precisato che sulla sanità «non si tratta di tagli ma di non erogazione di cifre previste». Insomma: «Sicuramente non c'è una lira in più rispetto all'anno scorso, ma sicuramente non ci sono soldi in meno». E tutto è frutto dell'accordo con le Regioni.

Sì all’Odg su nuovi criteri di riparto Fsn
Va segnalato anche il voto favorevole del Governo all'ordine del giorno sul Dl Enti Locali riguardante i criteri di riparto del Fondo Sanitario nazionale, che ha come primo firmatario Raffaele Calabrò, capogruppo di Ncd-Ap in Commissione Affari Sociali. Per il deputato, «Si riaprono i giochi sul riparto del Fsn e per la sanità meridionale si intravede la concreta speranza che i fondi destinati agli ospedali e alle Asl del Sud siano finalmente distribuiti secondo equità e non più secondo anzianità della popolazione. Il voto favorevole del Governo all'ordine del giorno sul decreto Enti Locali con il quale si chiede di prevedere la possibilità di ritornare ai criteri previsti, e mai attuati, dalla legge 662/96, così come sancito nella Legge di Stabilità 190/2014, è un'iniezione di speranza».

Ecco in estrema sintesi le norme principali per la sanità
- Razionalizzazione 2,3 mld: Nessun taglio assicurano Governo e relatrice del provvedimento: solo una 'razionalizzazione' da 2,3 miliardi già decisa dalla conferenza Stato-Regioni ai primi di luglio.

- Assunzioni Aifa: 240 nuove assunzioni per l'Aifa nei prossimi tre anni.

- Obolo Giubileo'per pellegrini: Una sorta di “polizza Giubileo” da 50 euro che, sottoscritta dai pellegrini stranieri garantirà l'assistenza sanitaria pubblica senza altri costi.

- Assunzioni Giubileo: Per garantire l'ordine è autorizzata l'assunzione di 1.050 poliziotti, 1.050 carabinieri e 400 finanzieri e 250 vigili del fuoco.

- B&S Regioni rinegoziano contratti: I contratti per le forniture sanitarie vengono rinegoziati dalle regioni. Obiettivo è ridurre la spesa. Se non si raggiunge un accordo con i fornitori si potrà recedere dal contratto.

- Fatture al Mef: Le fatture per le forniture sanitarie dovranno essere trasmesse al Mef ed al ministero della Salute che predisporrà un Osservatorio nazionale sui prezzi dei dispositivi medici.

- Aziende a rischio se si sfora: L'eventuale superamento del tetto di spesa sanitaria regionale sarà posto a carico delle aziende fornitrici di dispositivi medici per una quota complessiva pari al 40% nel 2015, al 45% nel 2016 e al 50% decorrere dal 2017.

- Prezzo farmaci: Entro il 30 settembre 2015, l'Aifa conclude le procedure di rinegoziazione con le aziende farmaceutiche per la riduzione del prezzo di rimborso dei medicinali a carico del Servizio sanitario nazionale.

- Stop a prestazioni inappropriate: Meno analisi, risonanze e affini. Il decreto prevede che siano individuate “le indicazioni di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale”. Viceversa il costo è a totale carico dell'assistito.

- Sanzioni antispreco: Se il medico convenzionato con il servizio sanitario fa prescrizioni inappropriate rischia una riduzione del trattamento economico accessorio.

- Medici potranno giustificare: Il medico potrà evitare le sanzioni sul salario accessorio in caso di prescrizioni inappropriate motivando le proprie decisioni.


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