In parlamento

Stabilità 2016/ Padoan: «Per sanità convergenza sulle buone pratiche»

Immaginare una «convergenza verso le buone pratiche da parte delle Regioni che ne sono lontane», in Sanità, è un «questione di buon senso». Ad affermarlo è il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, nel corso dell’audizione sulla legge di Stabilità 2016 davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Il ministro ha sottolineato come «in alcuni casi regionali l’efficienza è più elevata che in altri». Poi, il riferimento al blocco del turnover (tra i motivi della protesta dei medici che potrebbe portare allo sciopero del 16 dicembre, ndr), che per il prossimo anno fissa il tetto al 25%: Padoan precisa che «non si applica al personale del sistema sanitario nazionale».

Ancora, la spending: «complessivamente - ha precisato il titolare dell’Economia - le misure riconducibili alla revisione della spesa sono pari a 7,3 miliardi nel 2016, 8,4 nel 2017 e 10,3 nel 2018. Le risorse dalla spending review riguardano tutti i livelli di Governo e sono state destinate principalmente alla copertura della riduzione della pressione fiscale su famiglie e imprese». Sulla spending, ha insistito il ministro, «il processo continua, non è a singhiozzi: i consigli degli analisti e di personaggi incaricati in passato sono preziosissimi. Poi ci sono valutazioni politiche. Ma la spending review continua, anche se è vero che più andiamo avanti, più i margini si affievoliscono». Padoan ha affermato di aspettarsi «dalla riforma della Pa ulteriori elementi di spending».«Mi permetto di dissentire» dalle voci istituzionali che mettono in discussione la sostenibilità di medio orizzonte della manovra. «Il quadro è sostenibile perché è collegato non solo alle misure che sono state prese ma anche alle misure che saranno prese». Le riforme strutturali, in particolare, «hanno un impatto crescente nel tempo; quindi misure che sono state varate oggi avranno nel medio termine un effetto maggiore». Il ministro ringrazia, quindi, chi sostiene che le previsioni sono prudenti e conferma: «Lo sono».


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