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Risk/ C’è chi dice no, Tdm: «Pagina buia per i diritti del malato». Codici: «I medici avranno licenza d’uccidere»


«Una delle pagine più buie per i diritti del malato e una grande beffa per le vittime di errori sanitari, che saranno ancora più penalizzati», così Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, commenta l'approvazione alla Camera della legge sulla responsabilità professionale del personale sanitario. «Se fino ad oggi - spiega Aceti - il paziente vittima di un presunto errore sanitario doveva solo dimostrare di aver subito il danno, con l'approvazione di questa legge dovrà anche provare in cosa il personale ha sbagliato o cosa ha omesso. Un'impresa complicatissima, quasi impossibile, che il paziente e chi lo tutela dovrà compiere sulla base di una cartella clinica spesso incompleta, incomprensibile, scritta da chi potrebbe aver cagionato il danno e suscettibile di alterazioni». Inoltre, prosegue Aceti, «il Ddl non prevede garanzie per i cittadini di avere accesso alla liquidazione del risarcimento quando la struttura sanitaria non paga. E il famoso Fondo di garanzia non copre nemmeno la cosiddetta `alea terapeutica´ come nel caso di infezioni ospedaliere, oltre a non prevedere alcuna garanzia nei casi di strutture sanitarie con fondi per l'auto-assicurazione scoperti. Quindi - conclude Aceti - non è vero che la legge tutela i cittadini e ci impegneremo per far modificare il testo al Senato e studiare nuovi strumenti di tutela per coloro che hanno subito un danno da malpractice e che con questa nuova legge saranno più soli di prima nel tentativo di ottenere giustizia».

Associazione Codici: «Si salvi chi può. Petizione contro ddl #salvamedici»
«Il ddl #salvamedici è stato approvato dai parlamentari. La frittata è fatta: si salvi chi può. I medici avranno la licenza di uccidere e ne usciranno immacolati». Così Ivano Giacomelli, segretario nazionale dell'associazione Codici, commenta l'approvazione in prima lettura alla Camera della legge sulla responsabilita' professionale del personale sanitario. «Traducendo le parole pronunciate dal ministro Lorenzin- prosegue- il medico non sarà più responsabile penalmente... E chi stabilisce le linee guida da lui osservate? Altri medici come lui che, in caso di errore, cercheranno comunque di dare una versione dell'accadimento univoca e irreprensibile? Inversione dell'onere della prova?».
Secondo Giacomelli, questo significa che «l'errore medico va provato dal paziente che l'ha subito, cosa di per sé già non facile. E in caso di decesso? I parenti come potrebbero provarlo? Tentativo di conciliazione? Cioè portare un paziente magari ad accettare per disperazione un compenso irrisorio rispetto a lesioni gravissime, piuttosto che aspettare anni per il “giusto”? Questi sono una parte dei risultati che deriveranno da questa mostruosità. Vogliamo svegliare le coscienze dei cittadini, allora, incitandoli a dire la loro sull'hastag #lorenzinSfanclub- conclude il segretario nazionale dell'associazione Codici- e ad aderire alla petizione contro il ddl #salvamedici».


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