In parlamento

Coronavirus/ Fase 2, il premier Conte alla Camera: «Non possiamo permetterci di aspettare il vaccino». Intanto «testare, tracciare e trattare»

di Barbara Gobbi

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«Dobbiamo correre il rischio: non ci possiamo permettere di aspettare il vaccino e di protrarre misure limitative per un tempo illimitato, sarebbe irragionevole e incompatibile con la Costituzione. Per questo abbiamo dettato con il decreto legge del 16 maggio le indicazioni di massima e abbiamo lasciato al Dpcm del 17 maggio la normativa di dettaglio e ringrazio per questo le Regioni per l'impegno e la disponibilità». Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nell'informativa alla Camera sulla Fase 2 di gestione dell'emergenza coronavirus. «Il complesso delle norme primarie e secondarie consentirà il rientro graduale alla normalità in sicurezza affidandoci al criterio di "testare, tracciare, trattare" - ha detto ancora il premier -. Per questo sono stati fatti a oggi oltre 3 milioni di tamponi in Italia, che portano il Paese al top della classifica internazionale e che corrispondono a 5.134 tamponi per 100mila abitanti. Ma soprattutto in questa fase sono importanti i test molecolari: nei prossimi giorni sono in arrivo 5 milioni di test, sono 59 le aziende che hanno presentato offerte al commissario straordinario Arcuri. Mentre da lunedì 25 maggio - ha aggiunto Conte - partiranno i test sierologici su 150mila cittadini. Quanto al contact tracing con il Dl 28 ora all'esame della Commissione Giustizia del Senato e che in Parlamento potrà subire ulteriori modifiche abbiamo introdotto la App Immuni e abbiamo interessato le società pubbliche Pago Pa e Sogei con cui abbiamo convenzioni a titolo gratuito. Nei prossimi giorni partirà la sperimentazione sulla App Immuni e i dati saranno distrutti non appena l'emergenza terminerà». Quanto al capitolo "trattamento", Conte ha ricordato solo il potenziamento dei letti ospedalieri per l'emergenza Covid: «Oggi 7.864 i posti letto in terapia intensiva mentre nei reparti sono 28.299 (+334% allestiti con l'emergenza). In prospettiva - ha precisato Conte - anche grazie al Dl Rilancio e ai 3,2 miliardi che stanzia per gli ospedali saranno stabilizzati 3.500 in Terapia intensiva e 4.225 in terapia semintensiva, il 50% dei quali dovrà essere immediatamente convertibile in terapie intensive».


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