In parlamento

Covid/ Boccia: chiusi oggi per evitare terza ondata a febbraio

di Er.Di.

S
24 Esclusivo per Sanità24

"Far ripartire alcune attività con un mese di ritardo causerà perdite economiche che saranno ristorate ma non distruggono l'intero comparto". Lo ha detto il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia intervenendo al question time alla Camera sottolineando che "se apriamo senza limiti oggi ci troveremo con una terza ondata a febbraio. E noi dobbiamo impedirlo". Boccia ha detto che saranno ristorate "in tempo reale" le perdite causate per la chiusura degli impianti da sci e che i risarcimenti riguarderanno "anche per i lavoratori stagionali".

Già domani, intanti, riprenderà il confronto con le regioni in vista del prossimo Dpcm. "Non so se i 21 punti sulla base dei quali vengono decise le diverse zone di rischio diventeranno 5 - ha aggiunto -. Lo decideranno i tecnici e la politica dovrà valutare quali sono le restrizioni più opportune per evitare la terza ondata. Al tavolo si sono uniti altri dieci tecnici delle regioni che si confrontano con l'Istituto superiore di sanità".

Boccia, inoltre, ha risposto ad un'interrogazione sul caso Sicilia, dove ci sarebbero discrepanze tra i posti letto Covid disponibili e quelli comunicati dalla regione. "Quello che è accaduto in Sicilia è oggetto di approfondimento - ha sottolineato -. Il ministero della Salute, in collaborazione con i Nas, ha avviato un'ispezione iniziata il 23 novembre e che dovrebbe concludersi tra oggi e domani. Aspettiamo quelle valutazioni ma ribadiamo che i cittadini devono avere fiducia totale nelle istituzioni. I dati devono essere rigorosi e trasparenti".

Dal canto suo il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, ha assicurato che "nell'ottica della migliore collaborazione istituzionale, è in fase di attivazione un tavolo tecnico di confronto con le rappresentanze delle Regioni".


© RIPRODUZIONE RISERVATA