In parlamento

Speranza in audizione: «Il nostro auspicio è che Ema sblocchi AstraZeneca, vaccini arma fondamentale». In arrivo 130milioni di dosi entro il terzo trimestre. Ssn verso il «Piano nazionale di ricostruzione della salute»

di Barbara Gobbi

S
24 Esclusivo per Sanità24

La sospensione in via del tutto temporanea, cautelare e precauzionale del vaccino AstraZeneca del 15 marzo è stata il frutto di un confronto prima tra le agenzie regolatorie nazionali e poi tra i ministri della salute dei principali paesi europei, in costante contatto con i loro governi. Il nostro auspicio è che già domani dall'Agenzia europea del farmaco, in cui abbiamo massima fiducia, possano arrivare chiarimenti e rassicurazioni così da far ripartire la campagna vaccinale con AstraZeneca». Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza in audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero davanti alle commissioni riunite Affari sociali di Camera e Senato. «Il Governo - ha proseguito Speranza - considera i vaccini la prima vera chiave per chiudere la stagione così difficile che stiamo vivendo. Quanto accaduto non incrina assolutamente la nostra fiducia nei vaccini, nell'Ema e nella nostra agenzia regolatoria Aifa e i vaccini sono l'arma che abbiamo a disposizione per uscire da questo anno così difficile.
«Nel secondo trimestre di quest'anno - ha aggiunto il ministro della Salute - ci aspettiamo l'arrivo di oltre 50 milioni di dosi, mentre nel terzo trimestre ne arriveranno 80 milioni: questo significa che avremo a disposizione una capacità di contrastare la pandemia senza precedenti, anche grazie all'arrivo atteso del vaccino Johnson & Johnson che ha la caratteristica di essere monodose e che ci aspettiamo arrivi in Europa dopo la metà di aprile. La disponibilità dei vaccini è il vero fatto nuovo nel contrasto dell'epidemia». Speranza ha anche annunciato che dopo gli accordi con i medici di famiglia e i pediatri sono in arrivo quelli con gli infermieri e i farmacisti per aumentare la capacità vaccinale del Paese».«La situazione attuale non è paragonabile a quella di un anno fa, innanzitutto perché ci sono i vaccini: basta guardare la discesa della curva dei contagi tra gli operatori sanitari che si sono vaccinati e nelle Rsa. Nello stesso tempo, sono state messe in campo da ultimo con il più recente decreto legge delle misure di contrasto alla pandemia che consentono di intervenire nelle aree dove le condizioni sono più critiche», ha detto ancora il ministro della Salute. «Una delle ragioni essenziali della nascita di questo Governo - è accompagnare questo Paese fuori dalla pandemia ed è in questo senso che stiamo lavorando».
Piano di rinascita per il Ssn. «L'Italia deve mettere in campo un "Piano nazionale di ricostruzione della salute" da strutturare intorno a cinque assi», ha detto ancora il ministro della Salute illustrando e linee programmatiche del suo dicastero. «Il primo asse, tutto da costruire e da ristrutturare come la pandemia che stiamo vivendo ha dimostrato, è il territorio dove varrà il principio della "casa come primo luogo di cura", da cui far partire la prevenzione e in cui concentrare l'attenzione a chi è già paziente potenziando l'assistenza domiciliare, su cui sto pensando a un aumento ulteriore delle risorse già richieste. Sul territorio andranno attivate "case della comunità" per le funzioni anche di assistenza sociale - come quelle svolte dai consultori - che vanno affiancate alle cure, e "case della salute" prettamente sanitarie». Secondo asse è il criterio della salute "one health", che includerà tematiche ambientali, della sostenibilità, della veterinaria e dell'integrazione con luoghi sociali strategici come le scuole. Terzo asse l'ospedale, di cui sarà valorizzato il ruolo di acuzie nell'ottica di un rilancio dell'assistenza sul territorio. «Faremo un "tagliando" al Dm 70 del 2015 sugli standard ospedalieri - ha detto Speranza - per correggere i limiti che hanno creato disomogeneità tra le Regioni. C'è un lavoro fatto nell'ultimo Patto per la salute e una commissione ministero-Regioni proprio su questo tema sta cominciando a lavorare». Quarto asse, la digitalizzazione e l'informatizzazione dei processi «a cominciare dall'implementazione del Fascicolo sanitario elettronico, passato solo nell'ultimo anno da 12 milioni a 32 milioni attivati, strumento essenziale anche per garantire interventi tempestivi sui pazienti». Quinto e ultimo asse «non certo per importanza - ha precisato il ministro - è l'"ecosistema innovazione per la salute", inteso come sistema complesso fatto di formazione, ricerca, tecnologie e rivoluzione digitale nonché di un'importante filiera industriale, sotto il coordinamento del Ssn e con il sostegno a investimenti pubblici, privati e in partnership pubblico-privata».
Partnership con l'industria. «In Italia il sistema della ricerca necessita di interventi innovativi per coniugare l'azione pubblica a presidio della salute con le potenzialità della catena del valore nel suo complesso. La pandemia ha mostrato l'esigenza di sviluppare relazioni durevoli, trasparenti e reciprocamente profittevoli tra l'azione pubblica e quella degli operatori privati, entro il perimetro di un settore da ritenersi assolutamente strategico, dove la regia dell'attore centrale è irrinunciabile». Così il ministro della Salute. «Vanno immaginate nuove regole attrattive e adatte ai trend di innovazione globale - ha proseguito Speranza - che consentano di aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo e di identificare modelli per la valutazione scientifica e regolatoria della digital health e che assicurino una gestione della spesa attenta al valore». Speranza ha poi annunciato che in tema di ripiano della spesa farmaceutica (payback) da parte delle industrie l'Agenzia del farmaco Aifa ha certificato al 5 marzo il recupero degli 895 milioni fissati dall'ultima legge di Bilancio come soglia minima per porre fine al contenzioso 2018. «Quindi - ha spiegato il ministro - le Regioni potranno ascrivere tali risorse nei propri bilanci». Entro giugno di quest'anno infine «è previsto il ripiano dell'annualità 2019», ha ricordato Speranza.


© RIPRODUZIONE RISERVATA