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Terapie digitali: negli Usa valgono 2 miliardi, in Italia nascono l'Osservatorio e l'Intergruppo parlamentare

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24 Esclusivo per Sanità24

Negli Usa il mercato delle terapie digitali nel 2022 ha superato i 2 miliardi di dollari e annovera 148 studi clinici, quasi la metà dei 295 mappati a livello globale. L'Europa, con 105 studi, segue a ruota, con Germania e Regno Unito come Paesi guida. L’Italia ha risorse scientifiche, mediche e tecnologiche di primo piano, ma resta in attesa di un quadro normativo adeguato per giocare la sua partita. I dati sono estratti dal DTx Monitoring Report 2023, il primo realizzato nel nostro Paese, presentato a Roma, alla Camera dei Deputati, nell’incontro “Le DTx come opportunità di crescita e rafforzamento del Sistema sanitario nazionale”. L'occasione ha riunito gli esperti coinvolti nello sviluppo delle terapie digitali: ministero per la Salute, Aifa, Agenas, Università, industria, mondo della ricerca e delle startup, co-protagoniste di questa rivoluzione nel campo della salute. Un primo, importante passo dal versante istituzionale è rappresentato dalla recente nascita dell'Intergruppo parlamentare sulle terapie digitali, per iniziativa dell'onorevole Simona Loizzo, che ne è coordinatrice ed ha anche proposto di costituire un fondo dedicato e incrementale destinato a contribuire allo sviluppo delle DTx e all'accesso dei pazienti a queste terapie.

"La nascita dell'Intergruppo - spiega Simona Loizzo - è testimonianza della volontà politica di accelerare nella diffusione di queste tecnologie, che hanno un impatto positivo in molte aree terapeutiche e che possono migliorare la vita di moltissimi pazienti. Come emerge dal confronto di oggi, la grande portata innovativa di questi strumenti richiede di individuare rapidamente un percorso normativo efficace e che permetta la rimborsabilità".

Le DTx (Digital Therapeutics) sono terapie digitali il cui principio attivo è costituito da un software o da un algoritmo e sono somministrate attraverso tecnologie digitali (app, software, sensori e dispositivi medici), per aiutare i pazienti a gestire patologie croniche. "Il primo DTx Monitoring Report offre il quadro completo, dalle ricerche alle prime terapie approvate - ha spiegato Paola Elena Lanati, CEO della società benefit Indicon, promotrice e coordinatrice dell'Osservatorio che ha realizzato il rapporto, sviluppato insieme con il Dipartimento di Farmacia dell’Università di Milano -. Le aree terapeutiche più trattate con DTx sono ansia e depressione (20,3%), seguono salute mentale (13,9%) e dipendenze da abuso di alcool e nicotina (10,17%). A livello europeo il Paese guida è la Germania, con 51 terapie già sul mercato e 39 studi clinici in corso; segue il Regno Unito, con 14 terapie in valutazione. In Italia sono due gli studi clinici in essere (su disturbi psicomotori nei bambini e sull'obesità), ma affinché si dispieghino le potenzialità di sviluppo occorre un supporto normativo all'altezza del Digital Policy Act già presente negli altri Paesi".

E occorre far presto, perché le Terapie Digitali sono ormai una realtà: "È necessario creare velocemente un terreno idoneo a favorirne in Italia lo sviluppo e il reale utilizzo - ha avvertito la chairman dell'incontro Paola Minghetti, Ordinario di tecnologia, socioeconomia e normativa dei medicinali presso l’Università degli Studi di Milano -. Per fare questo occorrono una chiara classificazione, un percorso di valutazione della singola DTx per stabilirne la corretta valorizzazione e delle modalità di prescrizione e rimborso stabilite a livello nazionale".


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