Lavoro e professione

Specializzazioni: si mobilita l'emergenza sanitaria

Secondo le Regioni servirebbero circa 300 nuovi specializzandi in Mecina d'urgenza l'anno ma con i tagli previsti si rischia di non superare i 50 contratti formazione in tutta Italia e la Scuola di specializzazione in Medicina di Emergenza-Urgenza - nata solo nel 2009 - rischia la chiusura. Per questo l'emergenza sanitaria si mobilita dopodomani col sostegno delle società scientifiche e tutti gli specializzandi del settore.

Ad annunciare la mobilitazione un comunicato della Simeu Società italiana Medicina dell'Emergenza-Urgenza) che annuncia per mercoledì 5 marzo a Roma, davanti al ministero dell'Istruzione, alle 12.00, un flash mob degli specializzandi in Medicina di emergenza-urgenza e l'affissione in tutti i pronto soccorso e nelle sedi dell'emergenza territoriale d'Italia di un appello rivolto a Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione, e a Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, lanciato dalle società scientifiche Simeu, Sis-118, Acemc e Fimeuc e firmato da medici e infermieri di ogni struttura per dire NO ai tagli della specializzazione.

«In attesa del nuovo decreto che definirà la disponibilità totale di fondi ministeriali e il numero di posti per ciascuna specialità medica, il mondo dell'emergenza-urgenza si solleva contro il taglio previsto alla formazione specialistica che deve preparare nuovi medici ad affrontare la complessa attività di pronto soccorso, tanto spesso oggetto dell'attenzione dei media nazionali per le sue criticità», spiega il comunicato.

«Il nostro sistema sanitario, che è stato ridimensionato con una netta riduzione dei posti letto ospedalieri – si legge invece nell'appello che sarà affisso nei Ps - ha bisogno per sopravvivere di una rete di emergenza territoriale e ospedaliera di alta qualità. Ha bisogno di medici formati al meglio per rispondere alle emergenze e urgenze che sono prese in carico sul territorio e in pronto soccorso; ha bisogno di medici che sappiano rispondere anche a tutte le altre domande che arrivano in ospedale: sanitarie non urgenti, sociali, ambientali, personali, medico-legali».
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