Lavoro e professione

Sciopero dei medici per 48 ore. Sindacati compatti sulla data del 17 e 18 marzo. Troise (Anaao): «Costretti dal silenzio del Governo»

Sciopero di tutti i medici italiani per 48 ore, il 17 e il 18 marzo. Lo ha deciso l’intersindacale medica riunita oggi. Lo sciopero, spiega il segretario dell'Anaao Costantino Troise, sarà preceduto da una serie di manifestazioni dei camici bianchi, a partire da una a Napoli a fine febbraio, probabilmente il 20. «Le questioni sul tappeto che abbiamo posto al Governo a dicembre - attacca Troise - sono state inascoltate, anzi relegate nel silenzio più assoluto. Noi siamo sempre più convinti che c’è il rischio concreto di un tracollo della sanità pubblica, e insieme del ruolo e del valore del nostro lavoro. Pensiamo siano cose che interessino i cittadini, non solo la nostra categoria. Il diritto alle salute, ad avere servizi omogenei in tutte le regioni, sono fortemente a rischio con questa visione solo ragioneristica della sanità pubblica, a vantaggio di quella privata».

Per Costantino Troise, segretario nazionale dell'Anaao Assomed, i medici sono costretti allo sciopero dal silenzio del Governo. «Non abbiamo avuto nessuna risposta - spiega - e nessun segnale dopo la manifestazione unitaria di novembre e lo sciopero di tutti i professionisti, dipendenti e convenzionati, di dicembre». «Noi vediamo chiaramente - prosegue Troise - i rischi che corre la sanità pubblica. E la possibilità, o meglio la certezza, che un crollo del Servizio sanitario nazionale travolga i cittadini e i medici che sono garanti della loro salute. Poniamo, ancora una volta, la questione di un urgente confronto con il Governo che ci spieghi qual è il modello di sanità che propone».

Ci sono sintomi chiari di pericolo per la sanità italiana, avverte Troise, come indica «il rapporto tra spesa sanitaria e Pil che si allontana sempre più dai livelli dell'Europa occidentale e si avvicina sempre più ai livelli dell'Europa orientale». Il malessere dei medici, inoltre, è aggravato da «un attacco concentrico al loro ruolo professionale e alla riduzione delle possibilità di rendere esigibile il diritto alla salute del cittadini». I camici bianchi, poi, «si pongono il problema della sostenibilità del Ssn, perché avvertiamo con chiarezza che il sistema è sempre meno nazionale e sempre meno pubblico», aggiunge Troise che sottolinea come tutte queste questioni siano di interesse pubblico. «Siamo costretti - incalza - ad assistere all'attacco e al crollo di un patrimonio comune fondamentale. Un patrimonio che si mantiene in vita proprio grazie ai medici. E non si capisce tutto questo quale posto occupi nell'agenda del Governo. Vediamo solo una politica tesa a ridurre il finanziamento e comprimere l'offerta. Con la nostra protesta unitaria - conclude Troise - ribadiamo con forza che serve un patto con i medici che garantiscono il funzionamento del sistema. Senza i medici non c'è salute».


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