Lavoro e professione
Il movimento Choosing Wisely cresce e diventa internazionale
di Sandra Vernero (vicepresidente Associazione Slow Medicine - coordinatore progetto “Fare di più non significa fare meglio - Choosing Wisely Italy”)
24 Esclusivo per Sanità24
Il movimento Choosing Wisely, lanciato negli Stati Uniti nell'aprile 2012 dall'associazione medica ABIM Foundation in alleanza con i consumatori di Consumers Report, è ora diffuso in tutto il mondo e avrà una propria struttura internazionale. La decisione nel corso del terzo meeting dei referenti internazionali di Choosing Wisely (di cui Slow Medicine è parte con la campagna “Fare di più non significa fare meglio - Choosing Wisely Italy) che si è svolto a Roma dall'11 al 13 maggio scorsi. Alla presenza dei rappresentanti di 16 Paesi, si è deciso di costituire un vero e proprio movimento Choosing Wisely International, strutturato a rete e coordinato da Choosing Wisely Canada, che avrà una propria visibilità grazie ad una carta di principi e un sito web, e potrà interagire a livello politico sovranazionale.
L’obiettivo del movimento Choosing Wisely è quello di favorire il dialogo dei medici e degli altri professionisti della salute con i pazienti e i cittadini su esami diagnostici, trattamenti e procedure che molto spesso non sono necessari e rischiano anzi di arrecare danni ai pazienti. Caratteristica fondamentale di Choosing Wisely è quella di basarsi sull'assunzione di responsabilità dei medici e degli altri professionisti sanitari nelle scelte di cura, e sulla partecipazione attiva dei pazienti e dei cittadini. Dalla sua attuazione, tramite la riduzione degli sprechi e delle prestazioni inappropriate, ci si può attendere un miglioramento della qualità e della sicurezza dei servizi sanitari e un uso più appropriato e più equo delle risorse disponibili.
In alcuni Paesi, come Stati Uniti, Canada, Australia, Italia e Olanda, si sono costituiti movimenti nazionali di rilievo, con la partecipazione di numerose società scientifiche, la definizione di molteplici raccomandazioni circa esami e trattamenti a rischio di inappropriatezza e l'alleanza con rappresentanti di pazienti e cittadini, mentre in altri Paesi il processo è ancora in fase iniziale.
Il progetto italiano (
www.choosingwiselyitaly.org ), lanciato da Slow Medicine, con l'adesione di 37 società scientifiche di medici, infermieri, farmacisti e fisioterapisti, la pubblicazione di 29 liste di pratiche a rischio di inappropriatezza per un totale di 145 raccomandazioni, schede per i cittadini elaborate in collaborazione con Altroconsumo, numerose iniziative di diffusione e alcuni progetti di implementazione già avviati, si conferma come uno dei più sviluppati.
Il meeting di Roma ha permesso il confronto tra i diversi Paesi sui progetti di implementazione particolarmente innovativi, sulle indagini effettuate nei confronti di medici e di cittadini e sulle prime iniziative in tema di formazione dei professionisti, e ha permesso di tracciare alcune linee strategiche per il movimento Choosing Wisely International.
Anche grazie alla partecipazione della prof. Angela Coulter dell'università di Oxford (UK) si sono aperte nuove prospettive circa il ruolo di pazienti e cittadini: dal loro coinvolgimento nella selezione delle priorità per la definizione delle raccomandazioni, alla loro sensibilizzazione sui rischi derivanti da eccessi di diagnosi e di trattamenti, alla loro corretta informazione circa benefici e rischi di esami e trattamenti grazie a strumenti comunicativi di provata efficacia (Decision aids), che facilitano la condivisione delle decisioni.
Il prof. Niek Klazinga, responsabile del progetto indicatori di qualità nell'assistenza sanitaria dell'OCSE, ha reso noto che l'OCSE intende sensibilizzare tutti i Governi circa la necessità di affrontare la questione degli esami e trattamenti non necessari, che rappresentano sia un danno per I pazienti sia un importante spreco di risorse, valorizzando l'importante ruolo che movimenti di professionisti e cittadini come Choosing Wisely possono svolgere.
Tra i numerosi esempi di variabilità tra i diversi Paesi presentati da Klazinga, l'Italia si dimostra ai primi posti nel mondo per numero di apparecchiature di RM e TAC, per numero di parti con cesareo (e in questo caso è rilevante anche la variabilità tra le diverse Regioni), per consumo di antibiotici. Di fondamentale importanza sarà il confronto internazionale nell'ambito di Choosing Wisely, che potrà prendere il via da alcune pratiche individuate come a rischio di inappropriatezza dai movimenti di tutto il mondo, Italia compresa: in particolare, la diagnostica per immagini (TAC e RM) nel mal di schiena, l'uso di antibiotici nelle infezioni delle alte vie respiratorie, la prescrizione di benzodiazepine e di altri farmaci ipnotici nelle persone anziane, l'utilizzo di emotrasfusioni.
Anche la prof. Eve Kerr, dell'università del Michigan (USA) ha preso in considerazione esperienze di valutazione della variabilità sia tra i diversi Stati negli USA sia all'interno dei singoli Stati, come primo passo per avvicinarsi alla misura dell'appropriatezza. Ha poi presentato studi riguardanti progetti di implementazione nei quali appositi interventi hanno dimostrato di ridurre l'utilizzo di pratiche inappropriate. La valutazione successiva non potrà però essere limitata a quella delle singole pratiche, ma dovrà comprendere, tra l'altro, misure di esito clinico, anche includenti il punto di vista dei pazienti, e la valutazione di effetti indesiderati.
In conclusione, la principale sfida del movimento Choosing Wisely sarà quella di cambiare una cultura, sia dei professionisti sia di pazienti e cittadini, utilizzando tutti i mezzi comunicativi più innovativi, compresi video e social media. E un movimento internazionale avrà verosimilmente più probabilità di conseguire un impatto significativo sui cittadini, opponendosi alla comunicazione prevalente al momento attuale secondo la quale il nuovo è sempre meglio ed è sempre meglio sottoporsi a più esami e più trattamenti.
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