Lavoro e professione

Codice trasparenza Farmindustria-medici, Scaccabarozzi: «Adesioni già tra 80 e 100%»

L’applicazione del Disclosure Code Efpia in Italia andrebbe a gonfie vele. A tracciare un primo bilancio positivo del progetto sulla trasparenza dei compensi ai medici presentato nelle settimane scorse al ministero della Salute da imprese e Fnomceo è il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. Che oggi ha spiegato come, partiti da una media del 70% di medici che avevano aderito all’iniziativa, ora «abbiamo percentuali relative a singole aziende farmaceutiche dell’80, del 90, persino del 100%».

Dal 30 giugno sono disponibili on line sui siti delle imprese questi dati, già abbastanza completi secondo quanto riflettono le prime stime: «Pensavo che, essendo all’inizio del progetto - ha affermato Scaccabarozzi - saremmo andati a regime verso fine anno. Invece grazie all’ottimo lavoro della classe medica siamo molto avanti: a essa va la riconoscenza del nostro settore, anche se i medici stessi sanno bene qual è il valore del rapporto medico-industria, un valore che va a vantaggio della ricerca e dei pazienti. Occorre uscire dalla cultura del sospetto, con trasparenza, e questa iniziativa credo sia una grande dimostrazione di responsabilità in un momento in cui, fra l'altro, non c'è alcuna legge che ci impone di farlo, come avviene ad esempio negli Stati Uniti». Il provvedimento, che Scaccabarozzi definisce «davvero una svolta epocale, proprio perché non previsto da alcuna legge», è stato votato «all'unanimità dalla giunta associativa di Farmindustria e recepirlo è obbligatorio per le aziende aderenti alla nostra federazione, le quali hanno dovuto peraltro provvedere con un grande sforzo economico e di personale. Ma è stato uno sforzo ritenuto necessario: la trasparenza pagherà», conclude il presidente delle imprese del farmaco.


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