Lavoro e professione

Caso Ospedale San Paolo, Anaao: «I malati hanno diritto alla dignità e alla cura»

di Costantino Troise (segretario nazionale Anaao Assomed)

Tra vax e no vax, carestia di risorse finanziarie, umane, strutturali, latitanza di atti di indirizzo per contratti e convenzioni, manine che modificano testi legislativi nel percorso tra Palazzo Chigi e Poligrafico dello stato, rendendo inattendibili anche i provvedimenti del Consiglio dei Ministri, la sanità pubblica si avvia ad un'altra estate di passione.

La fotografia delle formiche ricoverate nello stesso letto di una paziente, stante la nota carenza ed in attesa dei letti a castello già richiesti alla Consip, sta facendo il giro dei media ma, come altre dello stesso tenore, finirà bruciata nel giro di 48 ore. Come accaduto alla notizia dei 12 milioni di italiani esclusi dalle cure, già digerita e sostituita da quella, per la verità non nuova e prossima a diventare un mantra, dei 22 miliardi di sprechi in sanità, indicati per nome e per cifre, ma non per modi e tempi di eliminazione. Un tourbillon di scoop, veri o presunti, che sorvolano e nascondono il baratro di incapienza in cui sta precipitando la tutela della salute in questo strano Paese, dove un ballottaggio, raggiunto o mancato, fa più rumore di un ospedale in cui un paziente è costretto alla compagnia di insetti. E qualcuno si meraviglia ancora del crescente assenteismo elettorale.

Domani il tran tran riprenderà come prima, nell'abulia generale dei politici, in tutte altre faccende affaccendati, nella stanchezza ripetitiva dei media, nel rito stanco delle task force ministeriali, esperte del dopo quanto ignare del prima.

A differenza di quanto successe per i malati a terra nel Pronto Soccorso di Nola, stavolta non si è aperta nemmeno la caccia al capro espiatorio. Ci stiamo, forse, abituando a tutto, anche alla sospensione dell'art.32 della Costituzione per mancanza di governo del sistema sanitario, fisica come in Campania, grazie alle ripicche tra partiti della stessa maggioranza, o di fatto, come in Calabria, teatro di una faida di tutti contro tutti.

Mentre non si sa niente del cantiere ministeriale dei decreti attuativi della Legge 24 sulla responsabilità professionale e i pagamenti Inail ai Medici di Ps, per prestazioni di cui l'Istituto largamente usufruisce, sono ancora bloccati dallo scaricabarile tra i ministeri, la legge di bilancio è alla affannosa ricerca di risorse non solo simboliche per il Ccnl di 650.000 lavoratori della sanità, che continuano a tenere in piedi quello che resta della sanità pubblica.

L'ultima chiamata per salvare il soldato Ssn dall'accerchiamento di assicurazioni e fondi sostitutivi. E per assicurare l'universalismo della tutela della salute pubblica e la esigibilità piena del diritto alla salute insieme con migliori condizioni di lavoro per i Medici ed i dirigenti sanitari. Che non sono né abituati né rassegnati.


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