Lavoro e professione

Appello dei ginecologi: garantire pillola giorno dopo in farmacia

Inserire i contraccettivi d'emergenza, in particolar modo quello a base ulipristal acetato, tra i farmaci sempre disponibili in farmacia e garantire a ogni donna che ne abbia bisogno di comprarlo senza ricetta. A chiederlo al ministro Lorenzin e all'Aifa è la Società medica italiana per la contraccezione (Smic) congiuntamente ad un gruppo di ginecologi italiani. «La contraccezione di emergenza - scrivono i ginecologi - è uno strumento farmacologico di emergenza, cioè di pronto soccorso, utilizzabile allo scopo di evitare gravidanze non desiderate nei casi in cui il ricorso a un metodo contraccettivo tradizionale fallisca o venga dimenticato, oppure quando la donna subisca un rapporto sessuale non voluto. La sua efficacia è tanto più elevata quanto più la sua assunzione avvenga vicino al rapporto sessuale non protetto».

«Lo stesso ministro della Salute - ricordano ancora i ginecologi - nelle due relazioni sulla interruzione volontaria di gravidanza, pubblicate rispettivamente a dicembre 2016 e 2017, sottolinea il ruolo dell'utilizzo della contraccezione d'emergenza nella decisa riduzione dell'aborto volontario in Italia, e in particolare, della sua forma più efficace costituita dall'ulipristal acetato (Upa), erroneamente detta anche “pillola dei cinque giorni dopo”». Anche l'Oms ha messo ambedue i contraccettivi di emergenza (levonorgestrel 1.5 mg per os e ulipristal acetato 30 mg per os), nella 20esima edizione 2017 della “Lista dei farmaci essenziali”, e, nei “Criteri medici di esigibilità per l'uso dei contraccettivi” del 2015, oltre che dichiararli utilizzabili a ogni età e in ogni condizione clinica.

«Alla luce di tutto questo - concludono - si chiede pertanto che il ministro della Salute, di concerto con l'Aifa, integri i farmaci per la contraccezione di emergenza nell'elenco dei farmaci indispensabili da tenere sempre disponibili in farmacia, in particolare quella più efficace a base di ulipristal acetato. E al tempo stesso si richiede che ne venga attivata la distribuzione gratuita nei consultori e nei poliambulatori pubblici e convenzionati».


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