Lavoro e professione
Contratto del comparto, le correzioni della Fnopi
di Ro. M.
Codificare uno sviluppo dei professionisti "orizzontale" ma anche "verticale", in relazione alle aumentate responsabilità che il sistema richiede al personale infermieristico impegnato sia nella clinica che nell'organizzazione. Ridefinire gli incarichi di funzione garantendoli anche alla categoria Ds. Introdurre riferimenti utili per una politica della gestione dell'invecchiamento e delle problematiche di salute dei dipendenti. Infine, concedere a tutti i dipendeti e non solo alla dirigenza sanitaria una riserva oraria per l'obbligo formativo. Sono questi i suggerimenti correttivi della Federazione nazionale Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) per il nuovo Contratto nazionale del comparto sanità. Una serie di priorità affidate a una lettera ai vertici Aran e del Comitato di settore, al presidente del Consiglio e ai ministri della Salute e della Pubblica amministrazione.
Nella lettera la Fnopi interviene sulla preintesa del contratto nella sua veste di ente pubblico che come ente sussidiario dello Stato deve tutelare gli interessi garantiti e connessi all’esercizio professionale, senza per questo “usurpare prerogative previste dall’ordinamento ad altri”.
Nel documento si riaffermano cinque principi:
1. la dignità dell'attività professionale infermieristica;
2. la necessità di strumenti, come quello contrattuale, coerenti con lo sviluppo della professione. In particolare ci si riferisce alla parte relativa all'ordinamento professionale il cui contenuto deve essere congruente con le norme e il codice deontologico che definiscono gli ambiti e l'attività che lo Stato - con apposite norme - ha riconosciuto agli infermieri, al verificarsi di date condizioni;
3. la necessità di regole di riferimento, come quelle contenute nella parte normativa del contratto, che possano facilitare o siano di supporto alla declinazione operativa delle potenzialità professionali;
4. la necessità di riscontri anche di valorizzazione economica, contenuti nella parte "trattamento economico" del contratto. Ciò per un giusto riconoscimento della responsabilità esercitata e giuridicamente affermata, dal professionista infermiere nell'attività assistenziale, ma anche in quella connessa ad eventuali incarichi di tipo gestionale e organizzativi;
5. le pari opportunità, come sancite dalla carta costituzionale, per tutti i professionisti del Ssn classificati, per professionalità, responsabilità e soprattutto per le finalità della loro attività, nel ruolo sanitario. Ci si riferisce al diritto della libera professione riconosciuta ad alcuni professionisti, ma non agli infermieri.
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