Lavoro e professione

Enpam: le istruzioni per l'anticipo previdenziale di medici di famiglia e pediatri

di Claudio Testuzza

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24 Esclusivo per Sanità24


Più della metà dei medici di famiglia, di continuità assistenziale e dei pediatri di libera scelta ha oltre 60 anni di età (dati al 31 dicembre 2021) ed ha, quindi, i requisiti per andare prestissimo in pensione.
Il pensionamento massivo di medici di famiglia e di pediatri era stato ampiamente previsto dall’Enpam da più di 10 anni. Oggi la misura d’emergenza approvata con la legge Milleproroghe, spostando il limite d’età per il pensionamento dei convenzionati a 72 anni, consentirebbe di dare maggiore disponibilità all’attività di assistenza territoriale ed anche alla solidità al sistema previdenziale della categoria senza togliere lavoro ai giovani. A questo fine è importane anzi fondamentale che nei prossimi tre anni vengano formati tutti i nuovi medici di medicina generale e i pediatri di cui c’è bisogno, recuperando il tempo perduto.
Nelle more che questa formazione sia completata l'Ente dei medici ha dimostrato la sua maturità nella previsione introdotta di una staffetta generazionale ( APP ). Condizione richiesta da più parti e sollecitata anche a livello sindacale e governativo, per favorire un passaggio morbido dal lavoro alla pensione.
Il progetto APP, l'anticipo della prestazione previdenziale, è stato studiato dall'Enpam per affiancare il medico vicino alla pensione ad un giovane collega. Il tutto senza maggiori oneri per le Asl, dato che lo stipendio sarebbe diviso tra i due medici, mentre il titolare riceverebbe, contemporaneamente dall'Enpam, metà dell'assegno a cui avrebbe avuto diritto se si fosse ritirato anticipatamente dalla professione. Gli accordi convenzionali lo hanno reso operativo per i medici specialisti in attesa che potesse essere realizzato anche per la medicina generale e la pediatria.
Oggi con la nota di approvazione dei Ministeri n. 1678 del 16 febbraio 2023 parte ufficialmente la APP della Gestione dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta dell’Enpam. L’istituto è stato recepito nella normativa regolamentare Enpam per le categorie dei medici di assistenza primaria e pediatri di libera scelta entrambe iscritte alla gestione previdenziale dei medici di medicina generale del Fondo della medicina convenzionata. È stata inserita un’ulteriore Sezione dedicata alla "Gestione dei medici di medicina generale" all’interno del Capo II dell’Appendice al Regolamento del Fondo, nella quale vengono disciplinate, in analogia alle disposizioni previste per gli specialisti ambulatoriali (per i quali la disciplina è già attiva dal 2020) le modalità di calcolo dell’APP e della futura pensione (ordinaria, di inabilità assoluta e permanente e a superstiti), sulla base della normativa regolamentare già in vigore per gli iscritti a questa gestione.
Con l’approvazione ministeriale, dunque, l’istituto diviene pienamente operativo. Il medico generico o il pediatra che siano in possesso dei requisiti per il pensionamento anticipato (35 anni di contributi e 62 di età) ovvero per il pensionamento di vecchiaia (68 anni di età) possono richiedere di restare in servizio, riducendo il loro apporto professionale dal 30 al 70 per cento e facendosi affiancare, per la parte ceduta, da un convenzionato più giovane, inserito in un apposito elenco. Innanzitutto, è necessario che il convenzionato anziano sia in possesso di una certificazione dell’Enpam che attesti il proprio diritto a pensione. A quel punto, entro il 31 dicembre di ciascun anno, deve presentare alla Asl una domanda, nella quale dichiara la percentuale di riduzione che vuole subire ed il numero di mutuati che ha attualmente in carico. Sulla base di tali domande, viene creato un elenco di disponibilità, che viene reso pubblico entro il 31 gennaio dell’anno successivo.
Anche il convenzionato giovane, che dovrà affiancare quello anziano, deve presentare, entro il 30 aprile di ciascun anno (quindi per gli affiancamenti 2024 il termine è molto vicino) un’ apposita domanda all’Assessorato alla Sanità della propria Regione, e a quel punto sarà inserito in un altro elenco, parallelo alla normale graduatoria regionale degli incarichi e contenente il medesimo punteggio, che viene reso pubblico entro il 31 maggio. A partire dal mese di febbraio, quindi, la Asl accoppia sostituto e sostituito secondo la graduatoria e parte un periodo di affiancamento di 60 giorni, disciplinato dalle norme sulla sostituzione dei convenzionati. Se l’affiancamento darà esito positivo, i due medici sottoscriveranno un accordo con cui la ripartizione dell’impegno professionale diventa definitiva. Se per ipotesi la riduzione fosse pari al 50% dell’attività, il convenzionato anziano percepirà il 50% della pensione maturata e potrà cumularla con il 50% del compenso professionale, che continuerà a percepire.


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