Lavoro e professione
Fnopi: l'infermiere libero professionista elemento chiave sul territorio per la sostenibilità del Ssn
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Al 18° Forum Risk Management di Arezzo, la FNOPI ha celebrato la Giornata della libera professione infermieristica, con un evento in programma nella sessione pomeridiana del 22 novembre.
Nel corso dei lavori, il consigliere nazionale referente per la libera professione, Luigi Pais dei Mori, ha presentato per la prima volta in pubblico la nuova piattaforma “Infermieri per voi”, promossa dalla Federazione per favorire l’incontro tra domanda di assistenza sul territorio e offerta di professionisti regolarmente iscritti all’Albo. Uno strumento per rendere semplice, trasparente e a portata di clic, la ricerca di infermieri specializzati nell’assistenza domiciliare. Una piattaforma che dovrà essere via via animata proprio da infermieri libero professionisti.
“La nostra scelta necessita di competenza e coraggio – ha detto Pais dei Mori -. Non a caso, sin dal nome scelto conferma la volontà di aprirci al mercato, offrendo un servizio adeguato, ma, al contempo, tutelando l’equità fra i professionisti e il loro giusto compenso. Tra i progetti futuri: un canale YouTube ad hoc; uno spin-off del documentario FNOPI ‘Ovunque per il bene di tutti’ e, per il 2024, la revisione e aggiornamento del Vademecum del libero professionista”.
La Giornata è stata salutata anche dalla presidente nazionale, Barbara Mangiacavalli, convinta della necessità di dover creare una vera e propria cultura della libera professione: “È far sì che questa scelta non continui a essere ritenuta di ‘serie B’, anche per uno studente di Infermieristica. Dobbiamo partire dalle università per instillare una visione di sviluppo di carriera che non sia solo all’interno dell’ospedale. Dobbiamo pensare a dare vita a normative di supporto, costruendo percorsi alternativi e facendo rete con gli altri professionisti sanitari”.
I saluti istituzionali sono stati affidati alla senatrice Paola Mancini, della Commissione Affari Sociali: “La libera professione è la valorizzazione della vostra professione. Due sono le cose, ora, davvero non più procrastinabili: la tutela dalla violenza di cui, spesso ingiustamente, gli infermieri sono vittima, e una maggiore chiarezza sul fronte della previdenza”.
Proprio per parlare di “Libera Professione e previdenza: le sfide contemporanee e future”, è intervenuto Alberto Oliveti, presidente ADEPP, con una Lectio magistralis.
Nella seconda parte dell’evento, spazio alle esperienze “sul campo”, con la tavola rotonda, “Infermieristica e fantasia: la libera professione che vorrei”, moderata da Silvestro Giannantonio, responsabile Comunicazione FNOPI.
A Veronica Gentili, esperta di social media marketing, il compito di discutere come promuovere il brand di se stessi e di quanto i social, se usati in maniera appropriata, possano diventare una grande risorsa. Un’idea sposata appieno dalla collega Stefania Testa che nel suo video contributo, “L’infermieristica pediatrica e libera professione: storie di successo”, ha fornito consigli utili – e pratici – a quanti decidono di intraprendere la carriera libero professionale: dalla scelta di un logo personale appropriato, alla presenza sulle piattaforme digitali.
Quindi, Fabio Tettoni, direttore dello Studio Infermieristico InfermiereSI di Roma, con: “Oltre l’imprenditoria: come il know-how diventa brand”, ovvero come l’infermiere libero professionista può cogliere la sfida della sanità pubblica e diventarne un elemento-chiave, creando una rete territoriale laddove l’offerta nosocomiale non riesce ad arrivare. Un’esperienza pienamente condivisa dalla collega Sabrina Galantin, infermiera e ostetrica (“L’integrazione dei saperi come valore aggiunto”) che ha spronato tutti a lavorare in team, specie in zone non sempre coperte dai servizi sanitari del SSN.
L’intervento dal titolo: “L’infermieristica nella comunità, storia di un percorso teatrale”, di Fabio Stanga e Gianluca Raineri, infermieri, fondatori dello Studio Infermieristico Associato RS di Brescia, invece, ha dimostrato come, attraverso l’arte teatrale, l’Infermieristica abbia saputo mostrare, da un lato, che è “parte viva” della comunità e, dall’altro, quanto possa ritenersi a tutti gli effetti una professione “intellettuale”.
In chiusura, la testimonianza di Fanni Guidolin (un video contributo dal titolo: “Libera professionista Infermieristica e sessualità: noi siamo pronti?”), una collega che, oggi, non lavora più in ospedale, ma continua a aiutare le persone che vogliono recuperare una normale sessualità, dopo interventi spesso invasivi e dunque alla ricerca di “normalità”.
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