Lavoro e professione
Anelli (Fnomceo): "Solidarietà a guardia medica aggredita, chiediamo più sicurezza"
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“Solidarietà, da parte dell’Esecutivo, del Comitato Centrale e del Consiglio nazionale Fnomceo alla collega di guardia medica aggredita a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, per non aver prescritto un farmaco oppioide. È questo solo l’ultimo episodio in pochi giorni, dopo i due medici ospedalieri colpiti in Molise, ad Agnone e a Termoli, e dopo l’equipaggio del 118 minacciato a Napoli per non aver trasportato la paziente all’ospedale più gradito: a tutti loro va la nostra vicinanza”. Lo afferma il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli.
“La collega di guardia medica aveva già denunciato – continua Anelli – le minacce ricevute in precedenza dalla stessa paziente, sembra senza essere ascoltata. È una situazione che riporta alla mente episodi del passato, come quello che si vede nel docufilm “Notturno”, e che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi”.
“Questi ultimi fatti di cronaca – osserva – sono accomunati dal fattore scatenante: una prescrizione negata, perché non appropriata, come a Campi Bisenzio, la mancata violazione di un protocollo, come nel caso di Napoli, la richiesta di indossare la mascherina, come accaduto a Termoli. Anche nell’ambito dei nostri incontri presso l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie istituito presso il ministero della Salute, il rifiuto o l’impossibilità di fornire la prestazione richiesta è stato indicato come uno dei principali fattori che innescano la violenza”.
“Proprio venerdì scorso, a Bisceglie – chiosa – sono stati presentati nuovi, drammatici, dati sul fenomeno, provenienti da un’indagine esplorativa condotta dal Sirgisl (il Sistema regionale di gestione integrata della sicurezza sul lavoro delle Asl) con il supporto della scuola di specializzazione di Medicina del Lavoro dell’Università di Bari: in Puglia, nel 2023, il 42% degli operatori sanitari è stato oggetto di qualche forma di violenza sul luogo di lavoro. Le categorie maggiormente interessate sono state quelle dei medici (34,7%) e degli infermieri (32,9%). Oltre il 90% degli episodi di violenza hanno avuto luogo all’interno delle strutture ospedaliere e il rischio di aggressione è risultato superiore in occasione del turno notturno (35,1%). Chiediamo più sicurezza, soprattutto per le postazioni di guardia medica, dove i colleghi, che spesso sono colleghe, sono lasciati soli ad affrontare turni anche notturni in zone isolate, per il 118, per i pronto soccorso dei piccoli ospedali”.
“Occorre una rivoluzione culturale – aggiunge il vicepresidente della Fnomceo, Giovanni Leoni – che metta al centro la comunicazione, quella tra medico e paziente e l’informazione in generale”.
“Siamo vicini ai colleghi aggrediti – conclude il segretario della Fnomceo, Roberto Monaco, che è anche presidente dell’Ordine di Siena – e condanniamo questa escalation di violenza. Qui in Toscana i numeri sulle aggressioni verso medici e operatori sanitari sono stati recentemente presentati in Commissione sanità del Consiglio regionale: nel 2022 sono stati 1.258 i casi che hanno riguardato infermieri e medici, mentre i dati del 2023, in corso di elaborazione, sembrano indicare una crescita ulteriore. In un’ottica di risk management, episodi come quello di Campi Bisenzio sono veri e propri eventi sentinella e come tali vanno gestiti. Diventa importante anche la formazione del medico a gestire e disinnescare l’aggressività: come Fnomceo abbiamo già in passato offerto corsi in materia e altri ne stiamo progettando e accreditando”.
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