Lavoro e professione

Acn medicina generale, siglata l’ipotesi di Intesa 2019-2021. Prime basi per l’attuazione del Pnrr guardando all’Atto di indirizzo 2022-2024

di Red. San.

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«Con l’Accordo recuperiamo buona parte del ritardo accumulato negli anni, aggiornando i compensi al 2021 e recuperando 5 anni di arretrati, parliamo di più di 700 milioni, ovvero circa 15 mila euro per un medico massimalista, soldi accantonati negli anni dalle regioni e che non aumentano la spesa pubblica già prevista. Inoltre, per la prima volta sono state negoziate risorse nuove ovvero quelle stanziate per le certificazioni Inail e soprattutto l’importante incremento della quota oraria per le attività territoriali previste dal Pnrr». Così il segretario generale di Fimmg, Silvestro Scotti, riferendosi alla firma apposta all’ipotesi di Accordo collettivo nazionale per la medicina generale con la Sisac, coordinata da Marco Caroli (v. il comunicato in calce).
Il rinnovo, che interessa circa 60mila professionisti nel complesso, arriva dopo sei anni di attesa e porta aumenti contrattuali del 3,78%.
Tra le principali novità, il nuovo Acn secondo la Fimmg porta a compimento l’attuazione del Ruolo unico, garantendo a ogni medico il tempo pieno, nel rispetto dei diritti acquisiti per i medici già convenzionati, consolidando la prossimità dell’assistenza attraverso la rete degli studi medici. Scotti ha anche chiarito che sono state definite meglio alcune tutele in relazione alla genitorialità e alla femminilizzazione della professione. «Risolte - hanno precisato ancora da Fimmg - anche le contraddizioni sui modelli di autonomia di gestione degli studi medici che potranno anche ospitare gli specialisti per la presa in carico dei pazienti cronici. Non meno importante la definizione chiara gli strumenti che possono consentire alle Regioni di assegnare sulla base di intese regionali maggiori risorse per l’assistenza domiciliare programmata e integrata».
Per Marco Alparone, presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità e vicepresidente regione Lombardia, «più risorse, tutele e garanzie professionali sono al centro di quest’altro importante traguardo contrattuale per il sistema sanitario. La medicina generale – ha spiegato - è fondamentale nella costruzione della medicina territoriale, risponde alle nuove esigenze di prossimità nei servizi sanitari e fa parte integrante del più ampio progetto di riorganizzazione dell’assistenza territoriale previsto nell’attuazione del Pnrr. Con questo accordo – ha aggiunto Alparone - si rafforza il Servizio sanitario nazionale, rendendolo capace di affrontare le sfide future. Si riconoscono agli oltre 60mila operatori di settore una valorizzazione in termini di professionalità e tutela delle condizioni di lavoro».
Francesco Esposito, segretario nazionale di Federazione medici territoriali-Fmt, ha ricordato come l’Acn sia «un atto dovuto per un accordo ‘ponte’ a lungo atteso, ma già superato: si riparta già - ha chiesto - con le nuove trattative e con risorse adeguate» e «si cambi rotta su medicina di famiglia e dei servizi, per la valorizzazione del 118 e della continuità assistenziale».
Pina Onotri, segretaria generale dello Smi (Sindacato medici italiani), ha rivendicato in una nota il riconoscimento della televisita per le aree disagiate e per le donne medico in gravidanza, con figli fino a tre anni, che potranno così lavorare in smart working.
Il presidente Enpam Alberto Oliveti ha sottolineato come l’Accordo collettivo nazionale per il 2019-2021 preveda «anche arretrati contributivi importanti per l’Enpam -. Questa firma mette fine a un inaccettabile ritardo nell’aggiornamento dei compiti e nel riconoscimento dei compensi. Speriamo che ora si possa andare a regime rinnovando l’accordo anche per il periodo a partire dal 2022».
Benedice la sigla il presidente dellaFnomceo Filippo Anelli: «Entrambi gli Acn – ha affermato riferendosi anche all’accordo per la specialistica ambulatoriale siglato il giorno prima – riconoscono il valore del lavoro integrato dei medici di medicina generale e degli specialisti, e prevedono interventi non solo a livello economico ma anche normativi e di tutele. Segnano dunque un cambio di passo, verso una valorizzazione del ruolo fondamentale che questi professionisti ricoprono nel Servizio sanitario nazionale. Ringraziamo quindi la Sisac e le Organizzazioni sindacali per l’ottimo lavoro svolto. Serve adesso un nuovo atto di indirizzo che promuova ancor più il lavoro in équipe con gli specialisti e con le altre professioni sanitarie e affianchi loro assistenti di studio e personale amministrativo, riducendo quella pressione burocratica che toglie così tanto tempo all’attività clinica. Ora l’auspicio – conclude Anelli – è che si arrivi finalmente alla contrattazione relativa al triennio 2022-2024. Contrattazione che dovrà tener conto del Pnrr e delle mutate esigenze di cura e di assistenza, per una medicina del territorio e delle cure primarie sempre più vicina al cittadino e al passo con i tempi».

Il comunicato della Sisac
In data 8 febbraio 2024 ha avuto luogo l’incontro di trattativa tra la SISAC e le OO.SS rappresentative del settore della Medicina Generale. All’incontro ha voluto assicurare la sua presenza il Presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità, dott. Marco Alparone ed al termine le parti hanno sottoscritto l’ipotesi di ACN relativa al triennio 2019-2021. L’Accordo allinea la disciplina negoziale di settore al progetto di riorganizzazione dell’assistenza territoriale contenuto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) presentato dal Governo alla Unione Europea nell’ambito del Programma Next Generation EU (NGEU).In particolare è sulle due componenti in della missione 6 “salute” aventi ad oggetto le reti di prossimità, le strutture intermedie e la telemedicina per l’assistenza territoriale (componente 1) e innovazione ricerca e digitalizzazione (componente 2) che l’attività di integrazione ed innovazione negoziale si è concentrata.Con il DM 23 maggio 2022, n. 77, recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale si è fornito l’impulso strutturale all’implementazione del nuovo modello che ora la disciplina negoziale declina sul versante dei rapporti di lavoro. Strutture e personale forniscono ora, con il medesimo orientamento, un coordinamento comune all’attuazione del progetto.Sul versante negoziale gli obiettivi delle linee di indirizzo sono stati colti con la piena attuazione del cd “ruolo unico”.Dal 1 gennaio 2025 si dispone la pubblicazione di incarichi a 38 ore che comportano la contemporanea apertura dello studio per lo svolgimento di attività a ciclo di scelta.Un meccanismo dinamico per fasce determinerà, per tali incarichi, una riduzione dell’impegno orario da rendere nelle sedi individuate dall’Azienda (presso le sedi delle AFT, e delle UCCP, le Case della Comunità hub e spoke, gli Ospedali di Comunità, per l’attivazione di ambulatori diurni di medicina generale ad integrazione dell’assistenza fiduciaria, per l’erogazione di visite occasionali, per l’assistenza ai turisti ed agli studenti fuori sede, ai cittadini non residenti ed altre categorie di utenti) al crescere del carico di assistiti nell’attività a ciclo di scelta.L’attività oraria del medico del ruolo unico completa il percorso di riorganizzazione avviato con l’ACN 28 aprile 2022 ed evolve in termini professionali ed economici, in particolare con risorse specifiche messe a disposizione dalle leggi di bilancio, verso un maggiore impegno diurno.I medici già in servizio potranno optare per l’effettivo passaggio al ruolo unico con prelazione rispetto alla pubblicazione degli incarichi.Alla luce di tale nuovo modello erogativo dell’assistenza sono riformulate diverse clausole negoziali, al fine di agevolare l’accesso agli incarichi convenzionali e favorirne l’acquisizione da parte di medici che dispongano dei requisiti di accesso.La revisione include semplificazioni negoziali sullo svolgimento del rapporto di lavoro. Si riformulano le denominazioni degli incarichi a tempo determinato per semplificarne le assegnazioni nel nuovo contesto organizzativo.Si adeguano e estendono alcune garanzie di tutela del lavoro femminile.Le risorse economiche del triennio 2019-2021, messe a disposizione dalle leggi di bilancio, garantiscono a regime un incremento pari al 3,78% agli oltre 60.000 operatori di settore che assistono una popolazione di oltre 51 milioni di assistiti ed erogando attività orarie complessive per 27 milioni di ore.La SISAC ringrazia nuovamente la Conferenza delle Regioni e il Comitato di Settore per la collaborazione costante e l’assistenza fornite per positiva e rapida conclusione del negoziato. Un ringraziamento va al Ministero della Salute che ha voluto seguire l’esito del negoziato. Alle OO.SS. va il plauso per aver colto la necessità di fornire alle Amministrazioni uno strumento negoziale forte ed innovativo ed a garanzia del personale convenzionato che opera per il SSN..


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