Lavoro e professione
Oliveti (Enpam): giusto riconoscere gli arretrati ai medici deceduti
24 Esclusivo per Sanità24
L’Enpam, l’Ente previdenziale di medici e odontoiatri, si unisce alla richiesta che agli eredi dei medici di famiglia deceduti a causa del Covid vengano riconosciuti gli arretrati dal 2019, alla luce della firma del nuovo accordo collettivo nazionale di categoria. Il tema è stato sollevato in queste ore dalla Fimmg, il sindacato maggioritario dei medici di medicina generale.
“Proprio i medici di famiglia sono stati i primi a combattere a mani nude il Covid - ricorda il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti -, soprattutto nelle prime settimane in cui poco si sapeva e poco si capiva di quello che stava accadendo. È dunque sacrosanto riconoscere ai familiari di questi nostri colleghi, gli arretrati relativi a quel drammatico periodo di lavoro”.
A quattro anni dallo scoppio della pandemia, l’Enpam sta continuando con le attività di sostegno ai familiari superstiti, come le borse di studio ai figli dei camici bianchi deceduti con il Covid, messe a disposizione insieme a Banca d’Italia. E ancora, il sostegno economico garantito, sempre ai familiari dei medici periti durante il Covid, che versano in condizioni economiche disagiate.
L’Ente di previdenza continua a sostenere la necessità che lo Stato risarcisca le famiglie dei medici convenzionati caduti in misura analoga a quanto accordato ai familiari dei dipendenti. Una proposta di legge in questo senso, che avrebbe visto l’Enpam anticipare le somme necessarie, era stata presentata nel corso della passata legislatura, ma non approvata.
“Nei prossimi giorni – aggiunge Oliveti – è previsto un mio incontro con il ministro della Salute Orazio Schillaci. Consapevole della sensibilità più volte dimostrata dal ministro su questa questione, sarà l’occasione per ribadire, anche a questo governo, la nostra convinzione che a tutti i medici caduti nell’esercizio della professione nel periodo pandemico, vada garantito un risarcimento, senza distinzione alcuna rispetto alla categoria di appartenenza”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA