Medicina e ricerca

Hpv all’origine non solo di tumori ma anche di infertilità, vaccino arma sempre più utile»

di Carlo Foresta (Ordinario di Endocrinologia Università degli Studi di Padova, Presidente Fondazione Foresta Onlus)

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Che rapporto c'è tra infertilità e Papillomavirus umano, l'infezione da HPV all'origine di diverse patologie tumorali – tra cui cancro della cervice uterina, cancro anale, cancro dell'orofaringe - che colpiscono entrambe i sessi? In questi anni, i ricercatori del Servizio per la Patologia della Riproduzione umana dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Padova hanno individuato la presenza dell'HPV nel liquido seminale, osservando la sua capacità di legarsi agli spermatozoi e di rimanere adeso alla loro superficie, determinando una riduzione della motilità.
Recentemente è stato dimostrato che l'HPV è spesso presente nel liquido seminale di soggetti a rischio per l'infezione, come quelli che presentano condilomi e nei partner di donne HPV positive. Tale infezione è più frequentemente riscontrabile in pazienti infertili rispetto ai soggetti fertili di controllo. Inoltre, quando il virus è adeso agli spermatozoi (dato facilmente valutabile mediante indagine FISH), è più frequente il riscontro di anticorpi anti-spermatozoo (oltre 30% dei casi). Recenti studi in vitro hanno dimostrato che spermatozoi infettati con HPV sono ancora in grado di penetrare l'ovocita e di trasferire al suo interno il materiale virale. Le ultime ricerche della nostra equipe hanno verificato che tra le coppie che si sottoponevano a cicli di fecondazione in vitro la prevalenza dell'HPV nel liquido seminale era del 24%. Inoltre è stato dimostrato che l'infezione seminale era il maggiore parametro predittivo di fallimento in termini di mancata fertilizzazione e mancato impianto. Infine, nei casi in cui il virus era adeso agli spermatozoi (74% dei soggetti con HPV nel seme) tutte le gravidanze ottenute sono esitate in aborti spontanei molto precoci.

In sostanza, il virus dell'HPV, che sopravvive nel liquido seminale, minerebbe le capacità fecondanti degli spermatozoi e lo sviluppo dell'embrione poiché gli spermatozoi infettati con il Papillomavirus sono in grado di fertilizzare gli ovociti trasportando il DNA virale all'interno dell'ovocita.

L'HPV è un virus molto comune, tanto che, secondo le stime, il 75% degli individui viene infettato nel corso della vita. Si trasmette soprattutto attraverso i rapporti sessuali, ma per contrarre l'infezione può bastare un semplice contatto nell'area genitale. Non tutte le infezioni da HPV per fortuna producono lesioni che poi possono evolvere in cancro. Anzi, la maggior parte di esse è temporanea e regredisce spontaneamente. Soltanto quelle che diventano croniche, che sono una minoranza, possono trasformarsi nell'arco di 7-15 anni in una lesione tumorale. Non per questo la prevenzione è meno importante.

Fino ad oggi le campagne di prevenzione e di comunicazione sull'HPV si sono concentrate sulla popolazione femminile e sull'agente virale come causa del tumore del collo dell'utero invece non esistono programmi di prevenzioni mirati alla identificazione precoce dei cancri della vulva, vagina e ano.

A livello nazionale, la campagna di vaccinazione contro l'HPV è indirizzata alle bambine di età compresa tra gli 11 e i 12 anni alle quali è offerto gratuitamente e attivamente. Mentre alcune Regioni – come ad esempio la Regione Puglia - offrono anche ad altre coorti di ragazze/donne la possibilità di usufruire della protezione garantita dal vaccino. I progressi della scienza hanno tuttavia permesso di individuare tutta una serie di patologie HPV-correlate a carico del maschio (1/3 del totale di cancri da HPV): condilomi, tumori penieni e anali, tumori testa-collo e del cavo oro faringeo. E ciò ha spinto ad oggi 8 Regioni Italiane (Puglia, Veneto, FVG, Calabria, Sicilia, Liguria, Sardegna-Sassari, Molise) a inserire nei propri Piani vaccinali regionali anche la vaccinazione per il maschio.

È chiaro, anche alla luce di sempre nuove acquisizione del mondo scientifico, che la prevenzione di malattie legate al virus dell'HPV non può essere frammentaria e lasciata alla lungimiranza di alcune regioni ma dovrebbe essere parte di una più ampia strategia di tutela della salute pubblica, diritto garantito dalla nostra stessa Costituzione (art. 32). Le risposte non possono però essere solo della politica. E' fondamentale attivare un network che preveda un aggiornamento costante degli operatori sanitari, un'implementazione dei programmi di screening e, soprattutto, avviare campagne di informazione rivolte sia ai genitori sia agli adolescenti su patologie prevenibili con vaccino come quelle HPV-correlate.


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