Medicina e ricerca

Nel 2014 spesi 100 mld di dollari per i farmaci anti-cancro: 33% in più di vent’anni fa. Aiom: guarigioni cresciute del 15%

La spesa globale per queste terapie è cresciuta a un tasso annuo del 6,5% fino al 2013 e del 10,4% nel 2014. A fronte di questi cifre, che mettono a rischio la sostenibilità dei sistemi sanitari, la sopravvivenza è migliorata in modo significativo: in Italia le guarigioni sono aumentate del 15% in 10 anni, oggi infatti il 70% dei pazienti colpiti dai tumori piu' frequenti puo' affermare di aver superato la malattia. E per la prima volta nel nostro Paese si è registrata una diminuzione dei nuovi casi, 363.300 nel 2015 rispetto ai 365.500 nel 2014, dovuta soprattutto al minor numero di diagnosi fra gli uomini. Questi risultati rischiano di essere vanificati se non si interviene quanto prima con modifiche strutturali e con un Fondo Nazionale per l'Oncologia per garantire l'accesso alle terapie più efficaci a tutti i pazienti.

Il tema della sostenibilità dei sistemi sanitari è al centro dell'agenda del 52° Congresso dell'American Society of Clinical Oncology (Asco), il più importante appuntamento mondiale di oncologia in corso a Chicago fino al 7 giugno, con la partecipazione di oltre 25.000 specialisti. «Rilanciamo la richiesta di un Fondo Nazionale per l'Oncologia, da finanziare con le accise sul tabacco, 1 centesimo in più a sigaretta, per colpire una delle cause del tumore al polmone, tra le forme più diffuse, con circa 41mila nuove diagnosi registrate nel 2015- afferma Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica)- La spesa sanitaria totale nel nostro Paese è pari all'8,9% del Prodotto interno lordo, inferiore rispetto alla media (9,8%) degli altri Big Ue (Germania, Francia, Regno Unito e Spagna). Numeri molto distanti da quelli degli Usa, dove il costo per la salute costituisce il 16,5% del Pil. Investiamo meno risorse rispetto ad altri Paesi, però otteniamo risultati migliori perché il nostro sistema, basato sul principio di universalità, è efficiente». Così l’Aiom in una nota diffusa oggi.
Continua Pinto, presidente nazionale Aiom: «Oggi in Italia sono disponibili 132 farmaci antitumorali, 63 sono stati immessi sul mercato negli ultimi 15 anni. Per continuare a garantire a tutti i migliori trattamenti in oncologia è essenziale individuare risorse aggiuntive. Solo cosi' potremo far fronte alle necessità di quell'esercito di persone, circa 3 milioni di italiani, che combattono contro il cancro. Gli Stati Uniti e i 5 Paesi europei più grandi (Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Spagna) coprono i 2/3 della spesa mondiale per le terapie anti-cancro. L'oncologia rappresenta un capitolo di spesa consistente per i sistemi sanitari di tutto il mondo e si prevede che entro il 2017 costituira' la prima voce di spesa farmacologica nei Paesi industrializzati».

L'accesso alle terapie innovative sta diventando una questione centrale. «Un obiettivo da raggiungere anche grazie all'appropriatezza. Vanno evitati gli sprechi determinati da trattamenti di non comprovata efficacia, esami e test diagnostici non appropriati. Almeno il 15% degli esami strumentali è utilizzato in maniera impropria, vi sono terapie di non comprovata efficacia che costano ogni anno al sistema circa 350 milioni di euro e il peso delle visite di controllo è pari a 400 milioni. Un esempio emblematico e' quello dei marcatori tumorali, spesso impiegati a scopo diagnostico in persone non colpite dalla malattia. Nel 2012 sono infatti stati eseguiti oltre 13 milioni di questi test a fronte di 2 milioni e 300mila italiani che vivevano dopo la diagnosi (oggi sono più di 3 milioni). Ad oggi nessun marcatore tumorale si è dimostrato utile per la diagnosi precoce dei tumori e quindi non devono essere utilizzati al di fuori dell'ambito strettamente clinico, dove sono impiegati in pazienti che hanno gia' avuto una diagnosi di specifiche neoplasie e solo in due situazioni: per la valutazione della risposta al trattamento e per la diagnosi di recidiva di malattia in pazienti gia' trattati», continua Pinto.

L'Aiom mette in campo molti strumenti per migliorare il livello di appropriatezza: dalla VI Edizione del Libro Bianco dell'Oncologia Italiana 2015, alle trentadue linee guida costantemente aggiornate, alle linee guida sul follow up, al documento di consensus sulla continuita' di cura in oncologia, alle sei raccomandazioni cliniche e metodologiche, ai controlli di qualita' nazionali per i test bio-molecolari, alla raccomandazione sull'implementazione del test Brca nelle pazienti con carcinoma ovarico, fino ai «Numeri del cancro in Italia» che presentano ogni anno il quadro epidemiologico dei tumori nel nostro Paese. Senza dimenticare le campagne di prevenzione. «Aiom sta lavorando a 360 gradi a livello nazionale in questo campo perché il 40% dei casi può essere evitato seguendo uno stile di vita sano: no al fumo, dieta corretta e costante attività fisica», conclude Pinto, presidente nazionale Aiom.


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