Medicina e ricerca

Contro il diabete gioco d’anticipo: in un paper la strategia integrata per un “assedio” efficace alla malattia

di Antonio Ceriello (direttore Dipartimento di Ricerca su “Diabete e Malattie Cardiovascolari”, IDIBAPS, Barcellona; direttore “Progetto Diabete”, Irccs MultiMedica, Milano; Presidente Fondazione AMD)

Con oltre 400 milioni di pazienti in tutto il mondo, destinati a superare i 600 milioni entro il 2040, secondo le stime dell'International Diabetes Federation, il diabete è un'emergenza globale. Impone perciò ai sistemi sanitari l'adozione di politiche e strategie mirate, fondate sul ‘gioco d'anticipo', promuovendo screening e diagnosi precoce, per contrastare l'insorgenza e la progressione della malattia e ridurne l'impatto sui budget della sanità. Questi principi sono al centro della roadmap condivisa da decisori politici, medici e pazienti, presentata a Roma nell'ambito dell'iniziativa “Contro il diabete gioco d'anticipo – Early action in diabetes” promossa da AstraZeneca.

Il paper di indirizzo ha evidenziato le principali criticità organizzative a livello regionale e avanzato proposte per migliorare l'assistenza diabetologica, in una logica di interdisciplinarietà, territorialità e centralità della persona. In linea con quanto condiviso a livello internazionale, in oltre 30 Paesi che si apprestano a sottoscrivere nei prossimi mesi una Dichiarazione di principi per sensibilizzare i decision maker sull'adozione di azioni concrete per migliorare la diagnosi e la cura del diabete, anche il panel riunito a Roma ha identificato 4 pilastri per un efficace contrasto del diabete. Poggiano sulle evidenze scientifiche che dimostrano come sia possibile influenzare positivamente la storia naturale della malattia, intercettando il paziente al più presto e trattandolo in maniera appropriata.
1. Anticipare la diagnosi mediante interventi mirati e opportunistici nel setting della medicina generale. Azione necessaria perché il diabete è una malattia che peggiora in maniera silente ed è di solito diagnosticata quando le complicanze sono già in fase avanzata. In Italia, oltre ai 3,3 milioni di diabetici noti, c'è un altro milione di soggetti, affetti dalla malattia ma ignari, esposti più degli altri al rischio di complicanze: infarto, ictus, insufficienza renale, amputazioni degli arti inferiori, disturbi alla vista, cecità. Minacce che riducono l'aspettativa di vita di 5-10 anni, gravando sulla spesa complessiva per il diabete che ammonta a oltre 20 miliardi tra costi sociali e sanitari [3], questi ultimi assorbiti per il 73% dai pazienti affetti da 2 o più complicanze. Dati che suggeriscono quanto la diagnosi tempestiva possa non soltanto essere vantaggiosa dal punto di vista clinico, ma anche generare risparmi per il SSN.
2. Definire e implementare percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali omogenei. Una gestione del diabete efficace e sostenibile necessita di una presa in carico condivisa tra medicina generale e specialistica, in una strategia di rete fondata sulla condivisione dei dati clinici del paziente. Un percorso integrato consente non soltanto di ‘intercettare' le persone a rischio e i pazienti conclamati e di trattarli tempestivamente sulla base di un piano di cura personalizzato, ma anche di adeguare nel tempo la terapia. Il risultato è il raggiungimento e il mantenimento di un buon compenso metabolico fin dall'esordio del diabete, in grado di ottimizzare le risorse terapeutiche, aumentare l'aderenza del paziente alla terapia e migliorare gli esiti della cura.
3. Potenziare la continuità assistenziale ospedale-territorio e il ruolo della medicina generale. Per realizzare una vera integrazione e quindi un maggior efficientamento, non si può prescindere dalla valorizzazione del ruolo della medicina generale, dalla diagnosi alla prescrizione dei farmaci innovativi per il diabete, fino al follow-up del paziente lungo tutto il percorso di cura, inclusa la valutazione degli outcome.
4. Promuovere l'accesso uniforme e appropriato all'innovazione terapeutica che deve diventare ‘a portata di paziente' secondo scelte che rispettino l'appropriatezza. Grazie ai farmaci innovativi e alle nuove tecnologie, oggi è possibile gestire nel modo migliore il diabete e garantire alle persone che ne soffrono un'efficace prevenzione delle complicanze, che vuol dire una vita in salute e di buona qualità. È necessario, però, che le nuove armi terapeutiche siano messe a disposizione di tutti i professionisti coinvolti nella presa in carico, superando il limite prescrittivo per i medici di medicina generale, in linea con quanto avviene nel resto d'Europa.


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