Medicina e ricerca
Disturbi dell'audito: la diagnosi precoce può cambiare l'esito della patologia
di Alessandra Ferretti
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La specializzazione dell'audiologia e della foniatria ha assistito negli ultimi cinque anni ad un notevole sviluppo dovuto alle innovazioni tecnologiche, ma anche ad un incremento delle patologie ad essa correlate: disturbi specifici del linguaggio e dell'apprendimento, disturbi dello spettro autistico, deglutopatie e disturbi dell'equilibrio. «Sono cresciute in maniera esponenziale anzitutto le patologie dello spettro autistico sulla linea dell'1,3% e quelle legate al ritardo mentale per il 3%», spiega Elisabetta Genovese, docente di Audiologia al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Materno-Infantili e dell'Adulto dell'Università di Modena e Reggio Emilia e past president della Società Italiana di Audiologia e Foniatria (Siaf), che ha appena organizzato, a Modena, il suo XXXVII Congresso nazionale. «Sono in aumento – precisa Genovese, presidente del Congresso (la prima donna e rivestire questo ruolo) - i casi di comorbilità, per cui vediamo, ad esempio, nello stesso individuo, coesistere patologie come la sordità, l'autismo e/o il ritardo mentale».
Dal Congresso è emersa l'urgenza della diagnosi precoce, che potrebbe cambiare in modo decisivo l'esito di alcuni disturbi in particolare, vedi quelli dell'apprendimento, del linguaggio e dell'udito. «I primi in particolare coinvolgono oggi il 3% della popolazione», prosegue la professoressa. «La prevenzione deve essere gestita in primis dai pediatri di famiglia e dagli insegnanti di scuola, i quali a loro volta segnaleranno i casi di dislessia, disortografia, linguaggio o apprendimento alla rete territoriale dei servizi di neuropsichiatria infantile».
Nel caso di gravi comunicopatie sono stati fatti grandi passi in avanti nel campo delle innovazioni tecnologiche utili in ambito riabilitativo. In particolare, si assiste oggi alla possibilità di intervenire con trattamenti mirati differenziati a seconda della singola patologia, i quali si servono di ausili o approcci basati sulla comunicazione aumentativa e alternativa.
Per quanto concerne la diagnosi precoce dei disturbi dell'udito, «screening audiologico, impianti cocleari e protesi acustiche di nuova generazione – precisa Genovese – hanno modificato la storia naturale della malattia permettendo ai bambini di raggiungere livelli linguistici simili ai normocusici e ad effettuare una vita di relazione normale».
L'altra novità emersa dal Congresso riguarda l'ipoacusia negli anziani. «La protesizzazione acustica precoce è un aspetto che non va sottovalutato – aggiunge l'esperta -, perché la correzione della sordità riduce, nelle persone in età, il deterioramento cognitivo a cui possono andare incontro. Purtroppo l'incidenza dell'ipoacusia nella popolazione è ancora molto maggiore rispetto al numero di persone che usufruiscono di ausili protesici. A tal proposito stiamo sollecitando le nostre istituzioni, affinché ci permettano, al passo con i tempi, di poter sottoporre i nostri pazienti ai trattamenti riabilitativi più idonei con adeguati sussidi economici».
Sempre nell'adulto e nell'anziano sono emerse novità anche nella gestione del trattamento degli acufeni, da un lato, di tipo farmacologico e protesico e, dall'altro, di approccio di tipo psicologico.
Anche nei settori dei problemi alimentari si nota un aumento dei casi di disfagia, soprattutto in ambito neonatale e pediatrico legato spesso alla prematurità e alle patologie neuromuscolari.
Last, but not least, dal Congresso Siaf è emersa la necessità di definire una formazione professionale dedicata a discipline diverse, dunque aperta a momenti didattici destinati non soltanto agli specialisti e agli specializzandi di audiologia e foniatria, ma anche agli operatori sanitari di supporto come audiometristi, audioprotesisti e logopedisti. «Rimane di fondamentale importanza istituire una formazione condivisa tra figure professionali diverse nell'ambito sanitario per l'aggiornamento continuo sull'evoluzione tecnologica e sull'approccio alle patologie. Questo obiettivo trova la propria realizzazione anche nella costituzione di unità operative complesse a livello universitario, ospedaliero, territoriale in rapporto alle esigenze della popolazione», conclude Genovese.
La Società Italiana di Audiologia e Foniatria è stata accreditata nel 2018 dal ministero della Salute come società scientifica in grado di partecipare alla stesura di linee guida secondo la legge Gelli.
Il Congresso, a cui hanno partecipato circa 900 persone, si è svolto in sette sessioni contemporanee che coprivano tutte le competenze dell'audiologia, della foniatria, della vestibologia, dell'otochirurgia e della chirurgia della laringe.
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