Medicina e ricerca

Reumatologia: un manifesto in 10 punti per rispondere alle sfide della cronicità

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La reumatologia italiana fa fronte comune e unisce le proprie forze per difendere i diritti e le istanze degli oltre 5,5 milioni di italiani con una patologia reumatologica. In occasione della Giornata mondiale delle malattie reumatiche, che si celebra il 12 ottobre, il presidente della Società italiana di reumatologia (Sir), Roberto Gerli, con il Collegio reumatologi italiani (Crei) e l’Associazione nazionale persone con malattie reumatologiche e rare (Apmarr) lanciano un manifesto unitario in 10 punti rivolto ai nuovi rappresentanti istituzionali di Governo e Parlamento per rispondere alle sfide della cronicità reumatologica.

Questi i 10 punti del manifesto strategico per una reumatologia in azione:

1) Attualizzazione e applicazione omogenea su tutto il territorio nazionale del Piano nazionale della cronicità per consentire a tutti i pazienti l’accessibilità dell’assistenza, la presa in carico effettiva;

2) Ricerca e diagnosi precoce: investire sulla formazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta , snellire le procedure per visite specialistiche e abbattere le liste di attesa per velocizzare i percorsi e le opportunità di cura;

3) lavorare su informazione, formazione, consapevolezza attraverso diverse misure: dall'aumento dei posti nelle scuole di specializzazione all'adozione di un 'nastro arancione per la reumatologia';

4 ) Cultura della prevenzione, con l’attenzione a uno stile di vita sano;

5) Multidisciplinarietà dell’approccio terapeutico-assistenziale;

6) reumatologia pediatrica: curare presto ed efficacemente per evitare complicanze e degenerazioni o la perdita dell’autonomia. Favorire quindi l’inserimento scolastico e l’assunzione dei farmaci a scuola, garantendo la presenza di una assistenza pediatrica e investendo sull’informazione e la formazione del personale;

7) Lavoro e lavoro agile: promuovere e favorire la formazione, l’avviamento e l’applicazione di norme che stabiliscano condizioni di lavoro compatibili con la patologia;

8) sostenere e assicurare la possibilità alle donne di poter vivere la propria dimensione femminile oltre che come persona nell’ambito della sua sfera relazionale sessuale, della gravidanza e della maternità;

9) tutelare gli aspetti psicologici;

10) Ricerca traslazionale: puntare sulla collaborazione tra i medici di medicina generale, i pediatri e tutti gli specialisti creando un canale che unisca le competenze a beneficio del paziente.

"Il complesso periodo che stiamo attraversando - afferma Antonella Celano, presidente di Apmarr - pensiamo debba spingere tutti noi a una maggiore collaborazione e unità d’intenti nell’interesse di tutte le persone con patologie reumatiche. Pensiamo che sia davvero arrivato il momento di unire tutte le forze, sia a livello associativo sia clinico e di tutti gli operatori sanitari, per portare le tematiche reumatologiche sul tavolo del prossimo Parlamento e del Governo".

Dello stesso parere Roberto Gerli, presidente della Società italiana di reumatologia ­ secondo il quale, in epoca Covid, "le difficoltà che i pazienti con patologie reumatologiche hanno patito a causa della forzata sospensione dei servizi di assistenza clinico-specialistica, oltre a quelle di contatto che si sono create nei rapporti con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta dovranno servire per essere tramutate in un’esperienza dalla quale trarre insegnamento e proporre soluzioni".

Per Daniela Marotto, presidente del Collegio reumatologi italiani "bisogna investire sullo sviluppo di percorsi di cura altamente personalizzati e su una rete assistenziale garantita da professionisti universitari, ospedalieri e territoriali che lavorino in sinergia tra loro, con i medici di medicina generale e gli altri professionisti sanitari".


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