Medicina e ricerca

Apmarr: dal Piano cronicità alle reti regionali un "manifesto" per la reumatologia

di Antonella Celano*

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Mi rivolgo a tutti coloro che operano ogni giorno con impegno e determinazione nel campo della reumatologia: dalle associazioni pazienti consorelle (ANMAR ed AMRER), alle società scientifiche (SIR, CREI), a tutti i reumatologi che operano nei reparti e, infine, a coloro che governano oggi la sanità a livello nazionale e regionale.
La reumatologia ha bisogno di risposte urgenti e di una strategia di lungo respiro. Nel manifesto strategico per una reumatologia in azione di APMARR/CREI abbiamo voluto evidenziare i punti più importanti che dovranno essere presi in considerazione al fine di migliorare il benessere complessivo delle persone con malattia reumatologica.
Le patologie reumatologiche colpiscono oggi in Italia 5,5 milioni di persone ovvero il 10% della popolazione in età attiva o pediatrica, inficiando gravemente l’autonomia dell’individuo ed impattando la sostenibilità del nostro sistema sanitario con una spesa che sfiora i 14.000 euro per paziente.
Come prima richiesta da rivolgere tutti insieme alle istituzioni c’è la necessità di finanziare ed attuare il Piano Nazionale Cronicità, strumento fondamentale per la presa in carico multidisciplinare dei pazienti e mezzo per diminuire le disuguaglianze in essere a livello regionale.
Anche l’effettiva attuazione delle Reti reumatologiche regionali è avvertita come un imperativo categorico dalle persone con malattia così da consentire la diagnosi precoce ed una migliore gestione delle liste d’attesa.
Chiediamo inoltre politiche di formazione specifiche per i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta oltre all’aumento dei posti nelle scuole di specializzazione poiché in molte Regioni il bisogno di esperti in reumatologia è nettamente sottostimato.
Chiediamo – e questo insieme a molte altre realtà del mondo associativo - che vengano attuate campagne sugli stili di vita (fumo, alimentazione, attività fisica) al fine di promuovere una cultura della prevenzione primaria.
Occorrono poi politiche dedicate alla reumatologia pediatrica al fine di curare presto la malattia ed evitare le perdite di autonomia così come è importante assicurare una corretta transizione dall’età pediatrica a quella adulta.
Saranno importanti inoltre iniziative strutturate di assistenza psicologica alle persone con malattia, promuovendo l’integrità della vita di ciascuno oltre che il ruolo attivo nella società civile.
Last but not least chiediamo di attivare al più presto il punto 6 della mozione approvata dall’aula della Camera il 2 marzo del 2022 che prevede l’attivazione “presso il Ministero della Salute di un tavolo sulle patologie reumatologiche coinvolgendo le principali società scientifiche ed associazioni di pazienti (AMRER, ANMAR, APMARR) al fine di esaminare lo stato dell’arte e fornire linee di indirizzo volte al miglioramento della presa in carico complessiva del paziente reumatologico”.

*Presidente APMARR
Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare


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