Medicina e ricerca

Dompé: vaccini Covid di nuova generazione con lo studio sulla proteina Spike

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Anche quel piccolissimo rischio di sviluppare problemi legati alla coagulazione dopo la somministrazione di vaccini contro Covid-19 potrebbe essere ulteriormente ridotto - o eliminato del tutto - grazie a una strategia identificata da un gruppo di ricerca italiano, coordinata da ricercatori del Centro Cardiologico Monzino e di Dompé farmaceutici. Il gruppo ha infatti scoperto che all'origine dei gravi problemi di coagulazione indotti da Covid, e in rarissimi casi anche dai vaccini, c'è un'interazione tra la proteina Spike e il recettore umano degli estrogeni Alfa (ERα). L'insorgenza di problemi di coagulazione e trombi in numerosi organi è una delle complicanze più pericolose di Covid-19. Nei mesi scorsi, grazie all'utilizzo della piattaforma di supercalcolo Exscalate di Dompé, il gruppo di ricerca aveva ottenuto le prime indicazioni di un possibile ruolo della proteina Spike nella coagulazione attraverso l'interazione con il recettore umano degli estrogeni Alfa (ERα). Nel nuovo studio, pubblicato sulla rivista Signal Transduction and Targeted Therapy, il team ha dimostrato che bastano piccole modifiche genetiche nella sequenza della proteina Spike per eliminare il suo effetto pro-coagulazione, senza compromettere la capacità di stimolare la risposta immunitaria.

"Ci auguriamo che questi risultati vengano considerati nello sviluppo della prossima generazione di vaccini, per ridurre gli effetti collaterali dei farmaci e i rischi residui", afferma Maurizio Pesce, responsabile dell'Unità di ricerca in ingegneria tissutale presso il Centro Cardiologico Monzino di Milano. Queste ricerca, ha aggiunto Marcello Allegretti, chief scientific officer di Dompé farmaceutici, "potrebbe aprire nuovi scenari per una vaccinazione pan-Coronavirus grazie alla scoperta di una porzione di proteina che si osserva anche in altri coronavirus.


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