Medicina e ricerca

Milano capitale mondiale della Psiconcologia. Ma Italia ancora eterogenea nell'erogazione del servizio

di Gabriella Pravettoni *

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«La Lombardia rappresenta un'eccellenza nella lotta ai tumori. Qui operano ospedali e centri di ricerca riconosciuti a livello internazionale che riuniscono professionisti di altissimo livello, una formazione fra le più invidiate e tecnologia all'avanguardia. Aver portato a Milano questo Congresso mondiale di Psiconcologia rappresenta un'ulteriore conferma di questa leadership. Regione Lombardia ribadisce la sua vicinanza e il suo impegno in questo settore, perché la lotta al cancro deve essere la lotta di tutti e deve vedere un coinvolgimento totale». Con queste parole, il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha aperto i lavori del XXIV Congresso mondiale di Psiconcologia in corso alla Statale di Milano fino al 3 settembre. Un plauso riconosciuto anche dalla Vicesindaco di Milano, Anna Scavuzzo: «Milano ospita con orgoglio questo Congresso che permette alla città di continuare ad aprirsi al confronto internazionale sui temi della ricerca e dell'investimento sul benessere dei cittadini - ha affermato -. A Milano i centri oncologici di ricerca e cura sono all'avanguardia e attirano ricercatori, medici, infermieri, psiconcologi e operatori sanitari di altissimo livello. Favorire l’incontro e il confronto tra scienziati è un obiettivo sia delle Università che della città e delle istituzioni sanitarie, nella consapevolezza dell'importanza di questo impegno per tutta la comunità dei pazienti e dei loro familiari». Un migliaio di ricercatori provenienti dai 5 continenti si confrontano in 480 presentazioni orali, simposi, seminari e tavole rotonde.
La Psiconcologia nasce negli Stati Uniti negli anni 50 e oggi è diventata una branca indispensabile nel team che combatte il tumore. L'Italia è all'avanguardia in questo settore, una leadership riconosciuta a livello internazionale. Ogni anno in Lombardia, 60.000 cittadini vengono colpiti da una neoplasia, oltre la metà (54% degli uomini, il 63% delle donne) riesce a superarla. Come ha affermato Gianluca Vago, Direttore Dipartimento di Oncologia dell’Università Statale di Milano, vi sono circa 600mila lombardi che hanno ricevuto una diagnosi di cancro. Numeri importanti a cui si devono sommare le decine di migliaia di malati delle altre Regioni che scelgono Milano e la Lombardia per farsi curare oggi, grazie alle nuove terapie e alla diagnosi precoce, riusciamo a garantire la cronicizzazione di molti tumori con un'ottima qualità di vita. Ma, come ha aggiunto Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donna, una delle più forti associazioni nella tutela dei diritti alla prevenzione e alla cura del tumore al seno, i servizi di Psiconcologia sono garantiti solo per un paziente su 5 in Italia permane un evidente squilibrio tra le risorse professionali a disposizione dei dipartimenti di oncologia e il potenziale numero di pazienti che potrebbe necessitare di supporto psico-oncologico.
In Italia esiste inoltre una situazione a macchia di leopardo, con differenze di erogazione del servizio tra le Regioni. In Lombardia il quadro è più confortante, dai dati di una survey di Europa Donna risulta che l’88% delle Breast Unit ha uno psico-oncologo nel team multidisciplinare, ma dobbiamo lavorare ancora molto perché queste indispensabili figure siano messe a disposizione di tutti i malati, gratuitamente, come esperti dedicati alle patologie oncologiche, per un numero sufficiente di ore e durante tutto il percorso di cura. Come ha concluso Rossana Berardi, Membro del Direttivo nazionale Aiom, il nostro Paese è all'avanguardia nei tassi di sopravvivenza grazie allo sviluppo dell'oncologia medica oltre cinquant'anni fa nel mondo, proprio a Milano, a opera dei professori Gianni Bonadonna e Umberto Veronesi. Da allora molta strada è stata percorsa, con la comprensione dei meccanismi di genesi del tumore e dell’importanza di corretti stili di vita. Dobbiamo attivarci maggiormesnte sulla prevenzione e sulla tutela dell’ambiente a 360 gradi, in una visione One Health, che tenga conto dell’intima relazione fra salute del pianeta e quella dell’individuo.

* Presidente del XXIV Congresso mondiale di Psiconcologia, Professore di Psicologia delle Decisioni presso l’Università degli Studi di Milano e Direttore della Divisione di Psiconcologia dell’Istituto Europeo di Oncologia


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