Medicina e ricerca

Inquinamento ambientale e tumori: sono cruciali la previsione e la prevenzione del rischio

di Alberto Vannelli*

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A ottobre, mese dedicato alla prevenzione dei tumori della mammella, durante il Congresso della European Society of Medical Oncology a Madrid, sono stati presentati i risultati di uno studio che dimostrano come il rischio di questo tumore cresca del 28% quando l’esposizione all’inquinamento atmosferico da particelle fini (PM2,5) aumenta di 10 µg/m3, ovvero la differenza di concentrazione rilevata, passando da aree rurali ad aree urbane. Un nuovo studio italiano ha confermato che la mortalità da tumore è geograficamente associata all'inquinamento ambientale a prescindere dalle abitudini di vita più sane: 19 categorie di tumori su 23 mostrano un’associazione con specifiche sorgenti: qualità dell'aria, estensione delle aree coltivate e presenza di siti da bonificare.
Uno studio commissionato nel lontano 2004 dal Dipartimento della Protezione Civile, al centro europeo ambiente e salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, aveva aumentato la consapevolezza che tra i principali fattori di rischio oncologico ci fosse proprio il rapporto con l’ambiente. Non a caso l'incidente avvenuto il 10 luglio 1976 nell'azienda ICMESA di Meda, ha spinto gli Stati dell'Unione Europea a dotarsi di una politica comune in materia di prevenzione dei grandi rischi industriali a partire dal 1982: la direttiva Seveso. Secondo un rapporto dell’agenzia europea dell’ambiente, l’esposizione a: inquinamento atmosferico, fumo passivo, radon, raggi ultravioletti, amianto e altri inquinanti, è all’origine di oltre il 10 % di tutti i casi di cancro in Europa; anche i costi economici, stimati in circa 178 miliardi di euro nel solo 2018, sono enormi e secondo i medici della Società italiana di medicina ambientale, i tumori rappresentano un costo sociale in Italia pari a circa 20 miliardi di euro annui. Per contro recenti studi hanno dimostrato gli effettivi terapeutici sulla salute, di chi pratica il Shinrin-yoku, in inglese: forest bathing, immersione nella foresta; una vera e propria iniziativa di politica sanitaria e sociale, per ridurre lo stress e migliorare la salute mentale. Gli effetti dimostrati: riduzione di pressione arteriosa, battito cardiaco e livelli di cortisolo nel sangue, ma anche incremento dell’attività dei linfociti Natural Killer che contrastano ad esempio le cellule tumorali. Inoltre, le piante nei boschi attraverso il loro aroma rilasciano molecole benefiche per la salute.
L’organizzazione e l'attività di previsione e prevenzione dei rischi correlati all’ambiente riveste quindi un ruolo essenziale; in Italia fortunatamente l’istituzione della protezione civile è motivo di sicurezza e orgoglio a livello internazionale.
È per questo motivo che l’associazione Erone onlus nata con il motto: “costruire un’idea per istruire una coscienza oncologica”, ha voluto dedicare in occasione delle celebrazioni del bimillenario della nascita di Plinio, un riconoscimento alla Protezione civile per l’attività svolta a tutela della salute.
Durante l’incontro con Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile, abbiamo avuto modo di spiegare che l’atto compiuto da Plinio può essere considerato a tutti gli effetti “la prima operazione di Protezione Civile”: Plinio il Vecchio era a Capo Miseno, quando si verificò l'eruzione del Vesuvio del 79 DC; chiamato in soccorso dei cittadini di Stabia, consapevole del rischio, organizzò il soccorso della popolazione in pericolo nel ruolo di ammiraglio; di fatto, il primo soccorritore di Stato. L’iniziativa di Erone onlus denominata: “Percorso Pliniano Imperiale” si è svolta non a caso a ottobre, mese dedicato alla protezione civile. Un viaggio tra Como e Napoli durante il quale è consegnato il “Profilo Pliniano”: design ideato e firmato dall’arch. Paolo Albano quale testimonianza del profilo umanista dello scienziato. Grazie al Prof Vittorio Mottola, il Club Italia Fiat 500 è stato il Vettore “Imperiale” del progetto: un convoglio composto da auto storiche che ha unito l’Italia per trasportare questo riconoscimento dalla sede della Protezione civile di Como, a quella di Napoli e al Dipartimento della protezione civile.
Come ha ricordato Fabrizio Curcio, in occasione dell’inserimento dell’Istituto Superiore di Sanità tra i centri di competenza del servizio nazionale della Protezione Civile: “L’aspetto sanitario rappresenta un nodo fondamentale nella risposta di protezione civile sia in termini di pianificazione e prevenzione sia per quanto riguarda le attività da mettere in campo durante le emergenze per assicurare il soccorso e l’assistenza della popolazione”. Un messaggio che dovrebbe partire soprattutto dal mondo della scuola perché, la prevenzione è realmente efficace a patto che venga messa in atto quando si è ancora giovani.
D’altra parte, come ricordava Plinio il Vecchio: “L'uomo è l'unico animale che non apprende nulla senza un insegnamento: non sa parlare, né camminare, né mangiare, insomma non sa far nulla allo stato di natura tranne che piangere.”

*Presidente Erone onlus


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