Medicina e ricerca

I pazienti con tumore e l'importanza di vaccinarsi

di Saverio Cinieri *

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24 Esclusivo per Sanità24

Il 20% dei pazienti italiani colpiti da cancro non ha mai parlato di vaccinazioni con il proprio oncologo. Il 56% non conosce i rischi di una mancata immunizzazione. L’80% non è consapevole del fatto che una corretta vaccinazione può contribuire a migliorare i risultati delle terapie anti-tumorali. E solo un malato su dieci sa che la vaccinazione anti Herpes Zoster è fortemente raccomandata. È quanto evidenzia una survey condotta su oltre 500 pazienti dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom). Rientra nella nuova campagna informativa "La vaccinazione nel paziente oncologico" promossa dalla Società scientifica con un contributo non condizionante da GSK e presentata a Roma in occasione del XXV Congresso Nazionale Aiom. Vogliamo fornire informazioni certificate a supporto dei malati di cancro, e sensibilizzare la popolazione e i clinici sull’importanza dei vaccini.
Le immunizzazioni consigliate sono: l’antinfluenzale, l’anti-pneumococcica, l’anti-Sars-CoV-2 e l’anti-Herpes Zoster. Il "fuoco Sant’Antonio" in particolare è un’infezione che solitamente si manifesta attraverso un’eruzione cutanea a forma di placca ricoperta da piccole vescicole pruriginose dal contenuto liquido. È una diretta conseguenza del Virus Varicella Zoster e si calcola che oltre il 99% degli adulti over 40 anni sia entrato in contatto con l’agente patogeno. Di questi, una persona su tre è a rischio di sviluppare almeno un episodio di Herpes Zoster nella vita. Ma il rischio risulta raddoppiato per le persone con un sistema immunitario compromesso. Per questo è di fondamentale importanza l’immunizzazione. Ora è disponibile un vaccino "ricombinante adiuvato" che può essere utilizzato anche da tutti i pazienti oncologici, inclusi gli immunocompromessi. L’efficacia resta costante e risulta del 97% nei cinquantenni e del 91% negli ultra-settantenni. È stata valutata in persone a cui sono state somministrate due dosi a distanza di due mesi. Il progetto prevede un booklet informativo rivolto a caregiver e pazienti, uno spot divulgato e una campagna sui social istituzionali di Aiom. Si terrà inoltre un media tutorial dedicato ai giornalisti.
Sempre al congresso di Roma ampio spazio è stato dedicato al carcinoma della mammella, il più diffuso in Italia. Quasi un quarto dei casi (il 23%) è causato da fattori di rischio evitabili, come fumo di sigaretta, sovrappeso, alcol e sedentarietà. In particolare, al consumo eccessivo di alcol è riconducibile fino all’11% delle nuove diagnosi, pari a oltre 6.000 casi ogni anno in Italia. Abbiamo deciso di lanciare la prima campagna nazionale rivolta alle donne dai 20 anni in su, per favorire corretti stili di vita a tutte le età, con l’obiettivo di ridurre l’incidenza e la mortalità del carcinoma mammario. È realizzata con il contributo non condizionante di AstraZeneca e prevede opuscoli, attività social, webinar e un portale: prevenireiltumoredelseno.net . Il progetto di sensibilizzazione include anche un focus sull’autopalpazione, pratica non invasiva che non comporta la presenza del medico e che ciascuna donna, dopo l’adolescenza, può sperimentare su se stessa con grandi risultati in termini di diagnosi precoce. Una campagna quindi indirizzata alla popolazione femminile con messaggi diretti, che si concentra soprattutto sui fattori di rischio modificabili per prevenire il tumore del seno e, a cascata, tutte le patologie influenzate dagli stili di vita.
Per quanto riguarda invece il trattamento della malattia siamo convinti che la biopsia liquida dovrebbe entrare nella pratica clinica quotidiana per individuare alcune mutazioni del tumore del seno avanzato o metastatico. Va utilizzata in tutti i centri di oncologia medica della Penisola, dai più grandi a quelli periferici. È uno strumento importante e può contribuire ad una maggiore personalizzazione dei trattamenti per le forme più gravi della neoplasia più frequente nel nostro Paese. Come Aiom lanciamo il progetto "Il Tumore del Seno Metastatico l’importanza dei Test per le Mutazioni e il Ruolo della Biopsia Liquida". Intende raggiungere più obiettivi e sensibilizzare i clinici, le Istituzioni e le Associazioni dei pazienti verso l’importanza dei nuovi test predittivi su campione liquido. Sono previste una serie d’iniziative tra cui una newsletter mensile di aggiornamento scientifico per gli specialisti oncologi, talk show e video interviste trasmessi su AiomTv il canale web della Società Scientifica, webinar per i pazienti, distribuzione di opuscoli e altro materiale informativo. Il tutto sarà supportato da un’intensa campagna sui social media ufficiali di Aiom. L’iniziativa è resa possibile con il supporto non condizionante di Menarini Stemline Italia. Vogliamo diffondere messaggi a 360 gradi e raggiungere tutti gli stakeholder coinvolti nel trattamento delle forme più avanzate di carcinoma della mammella. In Italia vivono oltre 37mila donne con neoplasia metastatica e i tassi di sopravvivenza sono ancora bassi.
Le cure devono essere personalizzate anche grazie ai test mutazionali. In base all’espressione di specifici recettori presenti sulla superficie delle cellule, il tumore può essere suddiviso in diversi sottotipi. Quello HR+/HER2- è la forma più diffusa e viene trattato soprattutto con la somministrazione della terapia endocrina. Ha l'obiettivo di ridurre i livelli ormonali e inibire così le vie di “rifornimento” del cancro”. Purtroppo, un numero non trascurabile di pazienti sviluppa una resistenza all’ormonoterapia a causa di specifiche mutazioni genetiche. Questa contribuisce a rendere la prognosi più severa e a diminuire i tassi di sopravvivenza per le forme di tumore avanzato o metastatico. Oggi però stiamo assistendo, anche in oncologia, alla rivoluzione della medicina di precisione. La ricerca è riuscita a individuare nuovi bersagli terapeutici che possiamo affrontare con successo attraverso approcci più mirati.

* Past President Aiom


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