Medicina e ricerca

L’oncologia incontra la Medicina di genere. A Roma il primo Congresso internazionale di Medicina di genere in Oncologia

di Marialuisa Appetecchia *, Marta Bianchini **, Rosa Lauretta **, Marilda Mormando **, Giulia Puliani **

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Medicina di Genere (MdG) è lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona. È una dimensione multidisciplinare che indaga l’influenza che sesso e genere hanno sulla fisiologia, fisiopatologia, clinica delle malattie e risposta ai trattamenti per giungere a decisioni terapeutiche specifiche per il maschio e per la femmina. Rappresenta, quindi, un nuovo approccio metodologico che incide su prevenzione, appropriatezza, sicurezza e accesso alle cure, investendo tutti gli operatori coinvolti. Esistono a oggi crescenti evidenze del fatto che molte patologie possono presentarsi in modo diverso a seconda del sesso e del genere. Per una visione globale del concetto di salute e di malattia, è necessario quindi riorganizzare i percorsi diagnostici-terapeutici che tengano conto delle tali disuguaglianze, applicare l’attenzione al sesso e genere già a partire dalla ricerca pre-clinica e clinica, sviluppare la formazione del personale sanitario, incentivare la comunicazione alla popolazione sull’argomento.
Tali ambiti e obiettivi sono ben definiti dal Piano nazionale per l’applicazione e la diffusione della MdG nel Ssn, diventato decreto attuativo a giugno 2019. L’Italia è stato il primo Paese in Europa ad avere una legge che norma l’applicazione della MdG nel servizio sanitario. L’importanza del Piano nazionale è tale per cui il ministero ha ritenuto di costituire un Osservatorio dedicato alla MdG, costituito presso l’Istituto superiore di Sanità, formato da gruppi di lavoro sulle tematiche del Piano e che ha come principale obiettivo il monitoraggio costante della applicazione dello stesso. L’Oncologia di genere si inserisce in questo contesto e pone l’attenzione sulle differenze esistenti tra maschi e femmine su incidenza, manifestazioni clinica e sede, prognosi, approccio ai percorsi di screening, di diagnosi e cura, e infine risposta ai farmaci anti-tumorali, sia in termini di efficacia che di tossicità del tumore.
Solo per citare alcuni esempi, la sopravvivenza al melanoma è del 50% maggiore nelle donne rispetto agli uomini. Il melanoma presenta differenze di sesso anche nella sede di localizzazione, così come il tumore del colon, che nella femmina si manifesta prevalentemente a destra, mentre nel maschio a sinistra. Il carcinoma della tiroide è nettamente più frequente nella femmina, ma ha una prognosi peggiore nel maschio. I motivi alla base delle differenze dipendono probabilmente da cause biologiche, ambientali e/o comportamentali. Per questo si rende sempre più necessaria nella ricerca traslazionale identificare anche biomarcatori che, in maniera differenziale tra maschi e femmine, individuino le persone che avranno una prognosi più sfavorevole e quelle per le quali è possibile sviluppare piani terapeutici personalizzati.
Di tutto questo abbiamo discusso al 1° Congresso Internazionale sulla MdG in Oncologia, svoltosi presso l’Istituto nazionale tumori Regina Elena-IFO di Roma il 26 ottobre 2023 e promosso insieme al mio team. L’evento ha visto il coinvolgimento dei maggiori esperti nazionali ed internazionali sul tema e, proprio a sottolineare l’attenzione verso questa tematica da parte delle Autorità, ha ricevuto il saluto dei principali attori della sanità e politica pubblica italiana, tra cui il ministro della Salute, Orazio Schillaci, il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, il Commissario straordinario dell’Istituto superiore della Sanità, Rocco Bellantone, il senatore Domenico Gramazio. Questo Congresso Internazionale si è proposto di esplorare le differenze di sesso e di genere nelle malattie oncologiche, a partire dalle differenze a livello molecolare, negli studi pre-clinici e clinici, fino alle terapie oncologiche e ai loro effetti collaterali, con attenzione anche a tematiche attuali come quella del linguaggio di genere, intelligenza artificiale e telemedicina, valutando infine anche il vissuto emotivo delle persone affette da patologie oncologiche. Importante anche il confronto con le associazioni dei pazienti per una maggiore condivisione e consapevolezza partecipata sull'importanza degli aspetti relativi al sesso e al genere in oncologia. Il Congresso, pensato con l’obiettivo di sensibilizzare e rendere consapevoli sui temi trattati, è stato un’occasione di scambio di conoscenze che ha anche posto le basi per la creazione di reti e collaborazioni nazionali e internazionali, che sapranno dare valore e concretezza al concetto di MdG e sapranno migliorare l’equità dei trattamenti, grazie anche allo sviluppo di linee guida condivise. Si è proposto come momento di scambio di aspetti culturali e professionali di discipline simili, ma anche di rafforzamento di legami di collaborazione sinergica con gli specialisti e le istituzioni. Questo evento di formazione e divulgazione, così come tanti altri eventi e progetti promossi in Italia, rappresentano tappe fondamentali che si auspica condurranno ad una diffusione ed applicazione concreta della Medicina Genere specifica in Italia, arrivando così alla realizzazione di una medicina sempre più personalizzata.

* Responsabile Uo di Endocrinologia Oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena-IFO di Roma e componente dell’Osservatorio, in rappresentanza di tutti gli Irccs (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico)
** Uo di Endocrinologia Oncologica dell’Istituto nazionale tumori Regina Elena-IFO


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