Medicina e ricerca

Pancia e Cervello: una strada a doppio senso

di Vincenzo Stanghellini *

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24 Esclusivo per Sanità24

Ulcere da stress, riacutizzazioni di malattie infiammatorie intestinali, ma anche i semplici attacchi di diarrea di uno studente prima dell’esame o le farfalle nello stomaco di un innamorato: sono esempi noti da millenni degli importanti effetti che il sistema nervoso centrale (snc) gioca nei confronti dell’apparato digerente. Altrettanto noti sono gli inevitabili effetti negativi che gravi patologie digestive esercitano sulle funzioni cerebrali e sul tono dell’umore.
Negli ultimi decenni sono stati chiariti i meccanismi cellulari e molecolari attraverso i quali il snc influenza l’apparato digerente (asse cervello-intestino) e quelli invece attraverso i quali l’apparato digerente influenza il snc (asse intestino-cervello).
In molte condizioni patologiche un coinvolgimento di fattori centrali e periferici legati in circoli viziosi impongono approcci diagnostico-terapeutici multidisciplinari (gastroenterologi, psicoterapeuti, psichiatri, neurologi) che potrebbero diventare indispensabili anche in forme che attualmente vengono considerate di appannaggio esclusivo del snc (disturbi del comportamento alimentare quali anoressia nervosa, bulimia, autismo, ecc.) o dell’apparato digerente (pseudo-ostruzione intestinale cronica o "cipo" causata da alterazioni neuromuscolari del canale alimentare).
Il convegno "Pancia e cervello. una strada a doppio senso" in programma a Bologna il prossimo 26 gennaio (partecipazione gratuita), promosso da GIPsI ODV – Gruppo Italiano Pseudo-ostruzione intestinale, si propone per la prima volta di mettere insieme questi specialisti con la finalità di intraprendere strade comuni per il bene dei pazienti.
Malattie considerate da sempre squisitamente psichiatriche sembrano dunque fondare le loro radici nell’intestino. Il caso più noto è quello dell’autismo per il quale è stato dimostrato come il trapianto di microbiota in giovani pazienti non solo migliora i sintomi digestivi di cui molti di essi sono affetti, ma anche i sintomi psichiatrici, con benefici su comportamento e socializzazione che perdurano, migliorando progressivamente, nei 2 anni che seguono il trapianto. Trapianto che è stato descritto in grado di migliorare le funzioni mentali anche in pazienti affetti da disturbo dell’attenzione ed iperattività (Adhd) spesso associato a disturbi di tipo autistici e che affligge un numero crescente di giovani pazienti.
Forse meno noti ma di estremo interesse sono dati recenti che mostrano un potenziale ruolo del dismicrobismo intestinale in pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare nei quali prevalgono comunque le componenti psichiatriche. Tali studi dimostrano che il dismicrobismo perdura anche dopo la guarigione e quindi dopo la ripresa di una dieta ed un peso corporeo normali, suggerendo che le anomalie microbiche potrebbero non essere solo conseguenza della malattia e delle privazioni alimentari, ma potrebbero addirittura contribuire agli alterati comportamenti alimentari. Dati ottenuti sia su animali da esperimento che nell’uomo dimostrano inequivocabilmente che alterazioni del microbiota intestinale inducono modificazioni del comportamento e del tono dell’umore. Il trattamento con probiotici del commercio è stato dimostrato in grado di migliorare sensibilmente il tono dell’umore in pazienti depressi, tanto che oggi è nata una nuova generazione di probiotici destinata alla modulazione delle funzioni cerebrali per la quale è stato coniato il temine di psicobiotici.
La ricerca dei rapporti tra pancia e cervello ha fatto tali passi avanti che quelli che una volta si chiamavano disturbi digestivi funzionali, tanto frequenti da affliggere il 40% della popolazione mondiale, hanno cambiato nome e vengono indicati oggi con l’acronimo Dgbi (disorder of gut-brain interaction): dispepsia funzionale e sindrome dell’intestino irritabile sono i più frequenti. Un eccesso di aggressività dei contenuti intestinali (dismicrobismi, disturbi alimentari, ipersecrezione acida o biliare) da un lato, o un’abnorme risposta del sistema immunitario che eccede nella risposta all’aggressione, portano ad aumentare la permeabilità di mucosa e a determinare i disordini. Il cervello elabora i segnali di pericolo provenienti dalla periferia anche in base ai trascorsi di vita, ai condizionamenti culturali e sociali, a stimoli stressanti, ansia, depressione, ipocondria ecc. innescando un circolo vizioso con l’apparato digerente che porta all’aggravamento e alla cronicizzazione dei disturbi digestivi.

* Direttore della Clinica medica del Policlinico Sant’Orsola di Bologna e presidente Comitato Scientifico GIPsI ODV – Gruppo italiano pseudo ostruzione intestinale



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