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Ssn: i cittadini ancora si fidano, ma il consenso è in calo

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I cittadini soddisfatti del Servizio sanitario nazionale sono ancora la maggioranza, 57%, ma il dato risulta in calo rispetto al 2018 quando a dichiararsi molto o abbastanza soddisfatti era il 65% della popolazione. E' quanto emerge da un'indagine dell'Istituto Piepoli per conto di MSD Italia presentata oggi nel corso di Inventing for Life-Health summit che ha riunito, tra gli altri, il premio Nobel per la pace 2011 Ellen Eugenia Johnson Sirleaf. Secondo l'indagine il 97% degli intervistati ritiene che vivere in alcune Regioni piuttosto che in altre comporta opportunità disuguali di accesso alle terapie innovative. La conseguenza è che per il 64% le persone non accedono rapidamente alle terapie innovative, in particolare quelle per il cancro (33%), le malattie neurologiche (19%), le malattie cardiologiche (16%). Per il 44% i tempi di attesa troppo lunghi per avere una prima visita specialistica, per fare gli esami diagnostici necessari (37%), per ricevere la terapia (22%) e per avere una visita di follow up (19%). Il medico di famiglia si conferma un punto di riferimento per il 49% degli intervistati e il 36% si rivolge al medico di famiglia prima di rivolgersi a uno specialista. L'81% degli italiani vorrebbe che il medico di famiglia potesse prescrivere anche i farmaci innovativi e lo considera la fonte più attendibile per le informazioni sanitarie (60% degli intervistati), mentre internet è attendibile solo per il 14%.

Secondo l'opinione degli italiani, inoltre, il compito primario della sanità pubblica dovrebbe essere quello di accelerare i percorsi di cura delle persone con malattia e di evitare che le persone sane si ammalino: le priorità sulle quali dovrebbero concentrarsi nei prossimi anni gli sforzi del Servizio sanitario nazionale sono, nell'ordine, la riduzione dei tempi di attesa per esami e interventi (79%) e la prevenzione delle malattie (51%) seguiti dal sostegno alle fasce deboli, come famiglie a basso reddito, malati cronici, disabili (49%).

Per il ministro della Salute, Giulia Grillo, l'indagine dell'Istituto Piepoli «dimostra che la strada che il governo ha intrapreso non è facile ma è la direzione giusta». «Il nuovo piano nazionale di governo delle liste d'attesa e il Patto della Salute che disegnerà la sanità nei prossimi anni - scrive in un post su Facebook - vanno proprio in questa direzione! La salute dei cittadini prima di tutto, in tutto il Paese!»

Per il vice ministro del Miur, Lorenzo Fioramonti, bisogna «incentivare il pubblico, spingere sullo Stato, ma dialogare anche col privato per fare in modo di investire insieme per sfide che ci trovano tutti dalla stessa parte». «La salute - ha aggiunto - ha un impatto su economia, ambiente, la sfida è la futura collaborazione tra vari settori industriali ».

Dal canto suo Msd investe 2 miliardi di dollari ogni anno in donazioni attraverso programmi e partnership mirate con le quali sono state raggiunte oltre 340 milioni di persone. L'obiettivo è favorire il miglioramento dell'accesso all'assistenza sanitaria in tutto il mondo. A illustrare questo aspetto è stata Julie Gerberding, Executive Vice President & Chief Patient Officer di Msd. Geberding è stata anche la prima direttrice donna degli U.S. Centers for Disease Control and Prevention (CDC) ricoprendo il ruolo per 7 anni e contribuendo a isolare i ceppi virali responsabili dell'epidemia di Ebola dai pipistrelli nel 2007.


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