Aziende e regioni

Sardegna: la riforma della sanità partirà a gennaio con nuova governance e medicina territoriale

di Davide Madeddu

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24 Esclusivo per Sanità24

La riforma della sanità della Sardegna, approvata nel 2020 partirà il 1 gennaio del 2022. Ad annunciarlo il presidente della Regione Christian Solinas a margine di una conferenza stampa in cui ha illustrato il piano di bonifiche da amianto per 32 milioni di euro. Tre i pilastri su cui basa il nuovo strumento che dovrà gestire il sistema sanitario dell’isola: governance con aziende territoriali, medicina territoriale e rete ospedaliera.

«La riforma della governance porta le aziende sul territorio le porta ad avere come impegno solo la presa in carico del paziente e la prestazione sanitaria», ha chiarito il governatore che poi ha precisato: «Tutta la parte amministrativa sarà in un’azienda centralizzata, che potrà realizzare economia di scala e liberare il personale medico da tante incombenze amministrative che oggi lo affaticano inutilmente distogliendola da un’attività più piena nella prestazione sanitaria».

A questo step seguirà poi la riforma della medicina territoriale perché «non si restituisce al territorio la possibilità di avere dei filtri, e di curare la cronicità evitando ospedalizzazioni inappropriate, non ci sarà mai un equilibrio tra sistema ospedaliero e territoriale». Non meno importante poi l’aspetto legato alla rete ospedaliera «con la ripartizione dei posti letto sulle diverse specialità in modo più efficace ed efficiente di quello ereditato».

Dal governatore, ricordando i concorsi per assumere 1.700 unità di personale medico sanitario e il piano del fabbisogno da migliaia di medici per il prossimo triennio, un passaggio sulle proteste legate alla mancanza di servizi sanitari che si registrano nei diversi centri dell’isola. « È venuto al pettine un nodo che arriva da lontano - ha detto -. La mancata copertura del turn over dei medici in tanti anni, ha generato oggi l’esigenza di farne entrare nel sistema un numero che non è presente - ha spiegato - noi abbiamo attivato tutti i concorsi necessari, sia per i medici ospedalieri, sia per i pediatri di libera scelta, sia per i medici di medicina generale, ora attendiamo che questi concorsi arrivino a compimento per dare una risposta finalmente a tutti quei territori».


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