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Ccnl Centri riabilitazione e Rsa, accordo ponte tra Aris e sindacati. Che revocano lo sciopero del 31 gennaio ma chiedono il rinnovo e aumenti

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24 Esclusivo per Sanità24

Un accordo ponte prima di giungere alla definitiva sottoscrizione del Ccnl per il personale dipendente da Centri di riabilitazione e Residenze sanitarie assistenziali associati all’Aris è stato sottoscritto il 24 gennaio scorso, dalle sigle sindacali e dalla delegazione contrattuale dell’Associazione religiosa degli istituti socio-sanitari gestiti da enti e congregazioni religiose. Sarà operativo a partire dal 1° marzo prossimo. In quanto "accordo ponte", è destinato a restare in vigore sino al 30 giugno 2024; tuttavia conserverà la sua validità sino alla stipula del nuovo Ccnl. «Adottare questa tempistica per la decorrenza – spiega l’Avvocato Giovanni Costantino, capo delegazione dell’Aris – è stato reso necessario dalla complessità del trattamento normo-economico previsto dal Ccnl che, per la sua elaborazione, richiede più tempo. C’è stata dunque la volontà di assicurare al più presto ai lavoratori quell’incremento tabellare necessario per adeguare gli stipendi ai costi in costante aumento».
Per quanto riguarda la definizione del nuovo Ccnl, Costantino sottolinea «l’assoluta volontà dell’Aris di allinearsi a tutte le altre realtà operanti nei settori Cdr e Rsa». Del resto «l’Aris – aggiunge - è stata tra i primi a firmare il passato Ccnl e ci duole veramente essere oggi in ritardo, consapevoli che sono passati ormai tanti, troppi anni da quell’ ormai lontano 2012. C’è da dire che il settore ha visto in questi anni aggravarsi in modo esponenziale la propria situazione economico-finanziaria. Una situazione già minata dal mancato adeguamento, da parte delle Regioni, delle remunerazioni per le prestazioni divenute via via sempre più obsolete rispetto ai crescenti costi effettivi sopportati. La speranza ora è che le Regioni facciano la loro parte, così da rendere il percorso verso il rinnovo del Ccnl il più spedito possibile».
Da parte loro, in sindacati hanno in sguito all'accordo ponte revocato lo sciopero indetto per il 31 gennaio e chiedono di aprire tavolo di negoziazione per il Contratto unico del settore. «Riteniamo fondamentale sottolineare come, grazie all’intesa sottoscritta nei due accordi ponte Aris Rsa e Aiop Rsa, ciò costituisca l’impegno concreto di entrambe le parti datoriali a convocare tempestivamente il tavolo di confronto per giungere alla sottoscrizione di un Ccnl unico e nuovo per le lavoratrici e i lavoratori di questo importante settore con le Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative», dichiarano i segretari nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, rispettivamente Barbara Francavilla, Roberto Chierchia e Ciro Chietti. «Tra i punti salienti dell’accordo - proseguono - per le lavoratrici e i lavoratori che beneficiano del superminimo previsto dall’art. 56, il riconoscimento di un Elemento Retributivo Aggiuntivo (Era) per 13 mensilità di 40 euro lordi; per le lavoratrici e i lavoratori che non beneficiano del superminimo previsto dall’art. 56, il riconoscimento di un Elemento Retributivo Aggiuntivo (Era) per 13 mensilità in rapporto alla professione/inquadramento fino ad un massimo di 318,50 euro».
"In considerazione di quanto pattuito, revochiamo lo sciopero nazionale di settore, indetto per il giorno 31 gennaio prossimo", concludono i segretari nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.


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