Aziende e regioni

Puglia: moratoria di 15 giorni per la sostituzione dei dirigenti che hanno sforato i tetti di spesa

di Vincenzo Rutigliano

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24 Esclusivo per Sanità24

Altri 15 giorni per fare la rotazione dei dirigenti regionali, in particolare di quelli della sanità che non hanno rispettato i budget di spesa farmaceutica. Doveva avvenire entro il 7 maggio, ma poi è stata concessa dalla giunta regionale una sorta di moratoria di altri 15 giorni. Il destino dei direttori generali delle Asl si è così sommato a quello dei direttori di dipartimento degli assessorati regionali, nessuno escluso. Tutti cioè dovevano essere prorogati fino al 30 giugno (più o meno i 45 giorni previsti dalla legge sulla rotazione degli incarichi), dando così tempo, alla commissione deputata insediata ad hoc, per controllare i requisiti dei 193 candidati alla nomine dirigenziali e consegnare poi i risultati all’esecutivo. Con la proroga di 15 giorni per i dg delle Asl si è aperta una ulteriore fase di attesa sul loro destino. Così quello che all’inizio doveva riguardare solo i dg che non hanno rispettato i budget di spesa farmaceutica, si è poi allargato a tutti i dg. Se sarà così, tutte le Asl potrebbero venire commissariate con la contestuale pubblicazione di un nuovo bando, avviando così la rotazione richiesta.

Si aprirebbe però una fase di stallo con il blocco della macchina sanitaria per mesi, a poco più di un anno dalla conclusione della legislatura regionale, sempre alle prese con il buco nei conti. Non più tardi del 6 maggio,infatti, il tavolo di monitoraggio e verifica degli adempimenti Lea ha approvato, e certificato, il piano di copertura del disavanzo sanitario con il consuntivo 2023 che si è chiuso con 39 milioni di perdite. A chiedere la rotazione è stato soprattutto un gruppo consiliare (Azione) da molto tempo estremamente critico soprattutto sui temi della salute, dalle liste di attesa alla spesa farmaceutica, dalla realizzazione dei nuovi ospedali di Monopoli e Taranto non in linea con la tabella di marcia, a quelli ancora sulla carta, come quello di Andria, nella Bat.

Questo attivismo si è tradotto - il giorno dopo il no alla mozione di sfiducia che ha salvato il governatore Emiliano - nella presentazione di una iniziativa legislativa in materia di lista di attesa da parte dello stesso gruppo che prevede sanzioni durissime, compresa la decadenza dei direttori generali, qualora le agende delle prenotazioni risultino chiuse e non risultino istituite le agende dedicate per oncologici, cronici e rari. L’iniziativa legislativa prevede, inoltre, l’istituzione di un Cup unico per prestazioni erogate dal pubblico, o dal privato incaricato di pubblico servizio, e la revoca di tutte le autorizzazioni all’attività a pagamento negli studi privati (c.d. Alpi allargata). Infine, qualora i tempi d’attesa tra le attività istituzionali e a pagamento risultassero in disallineamento, l’attività a pagamento sarà sospesa automaticamente.


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