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Al Bambino Gesù è «Quality day»: premiate le buone pratiche in corsia del 2016

Oltre 300 progetti dal 2010 ad oggi. 43 solo nell'ultimo anno. È il «Quality Day», la gara della qualità tra i reparti e i dipartimenti dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, organizzata dalla Direzione sanitaria per promuovere tra medici, infermieri e tecnici la cultura della qualità, della sicurezza e dell'innovazione delle cure. Il principio è quello del miglioramento continuo della qualità dell'assistenza, ispirato dall'adesione dell'Ospedale ai requisiti della Joint Commission International (Jci), la principale agenzia internazionale di accreditamento delle strutture sanitarie.
Il Bambino Gesù ha dunque premiato le migliori “buone pratiche” del 2016, valutate e giudicate dai direttori di dipartimento in collaborazione con i coordinatori infermieristici/tecnici. Tutti i progetti sono “iso-risorse”.

Gli ambiti di giudizio sono quattro: innovazione, adesione agli standard JCI e al Piano di Qualità dell'Ospedale, risultati conseguiti e trasferibilità del progetto ad altri dipartimenti. C'è un vincitore per ogni ambito e poi un vincitore assoluto, che ha ottenuto i punteggi complessivamente più alti.
Infine, il progetto che ha ottenuto complessivamente le valutazioni più alte, vincitore del Quality Day di quest'anno: il “Percorso di formazione sulla gestione dell'emergenza domiciliare dei genitori di bambini con patologia complessa”, realizzato dai dipartimenti Emergenza e Accettazione, Neonatologia Medica e Chirurgica, Pediatria Universitaria-Ospedaliera. Oltre 100 familiari di 87 bambini dimessi dall'Ospedale sono stati istruiti sulle manovre di rianimazione cardiopolmonare e disostruzione delle vie aere, un obiettivo di fondamentale importanza, soprattutto per i bambini con patologie croniche complesse che aumentano il rischio di morte improvvisa.

Per l’innovazione, il miglior progetto è risultato quello del Dipartimento Laboratori e Diagnostica di Immonologia: «Valutazione di una innovativa tecnica molecolare (PCR/ESI-MS) per l'identificazione diretta di patogeni e dell'antibiotico resistenza da campioni clinici». Gli esiti clinici delle infezioni, infatti, sono fortemente determinati dal trattamento tempestivo con antibiotici appropriati. Per questo è sempre più importante lo sviluppo di metodi diagnostici basati su tecniche molecolari, che consentono di fornire in tempi rapidi le informazioni necessarie per prescrivere una terapia antibiotica mirata. La nuova metodica può essere vista come un importante mezzo diagnostico per la rilevazione rapida di microrganismi che possono avere un impatto determinante sull'esito clinico soprattutto di pazienti con condizioni di maggior rischio, come un deficit della risposta immune.

Per l'adesione agli standard JCI e al Piano di Qualità dell'Ospedale, è stato premiato il “Team di assistenza multidisciplinare per pazienti affetti da tumori del sistema nervoso centrale”, messo in campo dai dipartimenti di Onco-Ematologia pediatrica e Medicina Trasfusionale, Diagnostica per Immagini, Neuroscienze e Neuroriabilitazione. L'attività del team multidisciplinare ha consentito un miglioramento della qualità dell'assistenza dei pazienti dei pazienti seguiti dall'Ospedale, l'offerta di second opinion per i pazienti seguiti in altri centri e lo sviluppo di linee di ricerca di caratterizzazione biologica di questi tumori e di nuovi approcci terapeutici mirati.
Per i risultati raggiunti, il progetto vincitore è stato quello realizzato congiuntamente dai dipartimenti di Onco-Ematologia pediatrica e Medicina Trasfusionale e Neuroscienze e Neuroriabilitazione “Ritrovare me stesso: vivere con un tumore cerebrale”. Il Bambino Gesù segue infatti un elevato numero di pazienti affetti da tumori del sistema nervoso centrale, che vengono trattati con un approccio neuro-oncologico multidisciplinare. Per garantire l'offerta di un trattamento riabilitativo precoce e continuo durante tutte le fasi terapeutiche, è stato strutturato uno spazio dedicato alla neuro-riabilitazione nella sede del Gianicolo e la messa a disposizione di un fisioterapista dedicato per il trattamento dei pazienti.
L'ultimo ambito di valutazione, la trasferibilità del progetto ad altri dipartimenti, ha visto vincitore il lavoro di formazione svolto dal dipartimento di Neonatologia Medica e Chirurgica per l'utilizzo della “Intraossea in neonatologia”. In ambito neonatale, infatti, ottenere un accesso venoso può risultare molto difficoltoso. L'infusione intraossea costituisce una valida alternativa per garantire in tutte le situazioni critiche il più rapido intervento possibile per l'assistenza e la cura del neonato con un peso corporeo inferiore ai 3 Kg. «Al di là dei progetti premiati – commenta il direttore sanitario del Bambino Gesù, Massimiliano Raponi – il nostro apprezzamento va per tutti i progetti presentati, più di 40, di cui 16 interdipartimentali. La presenza di progetti che coinvolgono più dipartimenti rappresenta un particolare punto di forza perché esprime pienamente la collaborazione di varie specialità in un'ottica di cura centrata sul paziente e la sua famiglia».


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