Aziende e regioni

Riorganizzazione Npia Veneto, i pediatri scrivono a Zaia: «Sconcerto e preoccupazione»

di Federica Zanetto (presidente Associazione culturale pediatri-Acp) Silvia Zanini (Acp Regione Veneto)

Egregio presidente,

l'Associazione culturale pediatri (ACP) esprime sconcerto e grande preoccupazione per l'approvazione in Veneto delle linee guida degli atti aziendali per la Riorganizzazione Sanitaria, con il declassamento di tutte le Unità operative complesse di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza a Unità Semplici e la loro trasformazione in sottocomponenti organizzative delle Unità operative complesse Infanzia, Adolescenza e Famiglia.

L'osservazione e la rilevazione anche nell'ambulatorio del pediatra di un progressivo incremento dei disturbi neuropsichiatrici nel bambino e nell'adolescente, con sempre maggiore presenza di quadri clinici complessi e a elevato impatto sociale, sollecitano modalità di risposta multidisciplinare efficaci e appropriate, garantite da competenze multiprofessionali altamente specializzate.

L'invio, il percorso, la dimissione, il passaggio in cura, la sensibilizzazione, l'informazione, la formazione; il raccordo tra Centri di riferimento e territorio e le relazioni reciproche; la definizione di priorità; i percorsi sostenibili e la loro appropriatezza, con particolare attenzione a quali parti è indispensabile che avvengano nei servizi specialistici e quali possano essere trasmesse o delegate - temi oggetto di attenzione e aggiornamento continuo e condiviso in ACP con la neuropsichiatria infantile - impongono il riconoscimento e il mantenimento del ruolo prioritario delle Uonpia come Unità Operative Complesse anche nella Regione Veneto. Con particolare attenzione alla specificità della figura del neuropsichiatra infantile e delle sue competenze.
Lo si deve anzitutto ai bambini con disturbi neuropsichici e alle loro famiglie, a rischio, con la direttiva approvata in una grande Regione del Nord, di insufficienza della risposta dei servizi in ambito diagnostico, riabilitativo e di piano terapeutico globale, ossia di vera e propria presa in carico.


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